I laghi bresciani? inquinati dal Cemento

I risultati delle analisi “Goletta dei Laghi” di Legambiente. Su 101 campionamenti in 12 bacini ben 62 risultano essere fuori legge.

(red.) I laghi bresciani sono sporchi. Questo, in sintesi, il risultato delle analisi compiute in un mese dalla “Goletta dei Laghi” di Legambiente.
Arrivata alla sua nona traversata dei laghi italiani – anche grazie al contributo del Coou (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont – i dati osservati dalla goletta dell’associazione ambientalista non sono certo rassicuranti.
Ma la situazione non è critica solo nel Bresciano. I laghi italiani sono, per la maggior parte, inquinati.
Su 101 punti campionati in dodici diversi bacini, ben 62, infatti,  hanno mostrato una concentrazione di batteri fecali superiori alla norma. In 39 casi, poi, i batteri sono concentrati in misura tale da far risultare i bacini “fortemente inquinati”.
È , dunque, complessivamente negativo l’esito del monitoraggio scientifico svolto dai tecnici del laboratorio mobile in 12 laghi. Le analisi si sono concentrati sulle acque di Iseo, Lario, Varese, Ceresio Maggiore e Garda in Lombardia, sulla sponda del Maggiore in Piemonte e quella del Garda in Veneto, Bolsena, Bracciano, Albano e Vico nel Lazio e Trasimeno e Piediluco in Umbria.
Tra i più critici, neanche a dirlo, proprio i bacini della Lombardia, con 38 punti su 58 oltre i limiti di legge.
Imputati principali si confermano le foci dei corsi d’acqua che raccolgono reflui nell’entroterra, oltre agli scarichi diretti a lago, in un quadro generale afflitto troppo spesso dall’inadeguatezza dei sistemi fognari e depurativi.
Nel Bresciano, a minacciare i laghi di Iseo e Garda e le loro acque interne, sembra  essere soprattutto la cementificazione delle coste.
Ad aggravare la situazione,  osserva Legambiente, il diffuso disinteresse degli enti preposti, osserva Legambiente.

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