Yara, i mezzi di Bossetti sotto la lente dei Ris

Passati al setaccio il camioncino Iveco da lavoro e l'auto del muratore 44enne di Mapello, indagato per la morte della 13enne di Brembate.

(red.) I carabinieri del Ris hanno analizzato a fondo i due veicoli in uso al presunto assassino della tredicenne di Brembate Sopra, Massimo Bossetti, in carcere a Bergamo.
L’autovettura Volvo V40 e il furgone cassonato Iveco Daily erano stati sequestrati subito dopo il suo arresto: gli inquirenti ritengono di poter rilevare all’interno dei mezzi eventuali tracce riconducibili a Yara e, per questo, il pubblico ministero titolare dell’ inchiesta, Letizia Ruggeri, ha disposto gli «accertamenti tecnici non ripetibili». Le analisi sono avvenute in contraddittorio tra le parti, ovvero alla presenza, oltre che dei carabinieri del Ris, anche dei periti di parte, dell’accusa e della difesa. Gli accertamenti sono proseguiti per l’intera giornata. Per le analisi è stato seguito uno specifico protocollo previsto in tutti i casi in cui devono essere effettuati dei rilievi di natura scientifica su automezzi.
Inattanto, Massimo Giuseppe Bossetti
, nonostante per i suoi avvocati abbia fornito «spiegazioni logiche» sul suo comportamento del 26 novembre del 2010, quando Yara Gambirasio, 13 anni, scomparì per essere trovata uccisa tre mesi dopo, e abbia fornito anche ipotesi su come il suo Dna possa essere finito sul corpo della ragazza, vuole dimostrare «la sua innocenza in aula», senza ricorrere al Tribunale del Riesame di Brescia (il termine ultimo per presentare l’istanza scadeva lunedì 30 giugno).
La difesa del muratore 44enne di Mapello non è ancora a conoscenza di tutti gli indizi in mano alla Procura, ma anche perché una conferma dell’ordinanza di custodia cautelare per omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà e dalla minorata difesa costituirebbe una decisione destinata a pesare come un macigno nel processo.
I legali non escludono di nominare anche dei consulenti per contestare il Dna, elemento che non lascerebbe scampo a Bossetti, identificato come “Ignoto1”.

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