Yara, di Bossetti i peli e i capelli sul corpo?

Lo rivela il professor Fabio Buzzi, consulente procura, a "Segreti e delitti".. Ma i pm smentiscono. La moglie del muratore: "E' innocente".

(red.) I capelli ed i peli trovati sul corpo di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra, uccisa nel novembre del 2010, appartengono a Massimo Giuseppe Bossetti, il 44enne muratore di Mapello arrestato con l’accusa di essere il killer della ragazzina?
Il dubbio è legato ad una consulenza che la Procura, oltre un anno fa, ha commissionato agli esperti di medicina legale dell’Università di Pavia e che dovrebbe essere depositata a breve. Per un consulente, intervistato da una trasmissione televisiva, il Dna trovato nei peli sul cadavere sarebbe quello di Ignoto 1, poi rivelatosi Massimo Bossetti,ora in carcere, e «l’aver trovato tracce di materiale biologico addosso agli indumenti di Yara – avrebbe detto il professor Fabio Buzzi in una sintesi della intervista resa a ‘Segreti e Delitti -, oltre che formazioni pilifere apposte sugli indumenti, è chiaro che dà una forza evidentemente, intuitivamente maggiore a questi due riscontri». Ma agli inquirenti bergamaschi non risulta una comparazione già effettuata tra i peli e il Dna di Bossetti. Si trattava di peli o di capelli? «Noi non facciamo delle distinzioni», ha risposto, spiegando che la circostanza «rafforza l’altra indagine condotta collateralmente sulle cosiddette macchie, sul materiale biologico invece apposto, assorbito dagli indumenti».
Quello dei peli sul corpo è un altro dilemma da affrontare per la difesa che sta lavorando sui documenti per sciogliere la riserva se presentare il ricorso al Tribunale della Libertà di Brescia per chiedere la sua scarcerazione. Tutto questo mentre la famiglia del muratore continua a difenderlo, in particolare la moglie, Marita Comi, la quale racconta che quella sera Bossetti era con lei e continua a descriverlo come un uomo normale. Non era a conoscenza del fatto che il marito telefonò alla madre proprio da Chignolo d’Isola il 26 febbraio del 2011, giorno del ritrovamento del corpo di Yara. E ha raccontato ai carabinieri che Bossetti la portò, una volta, nel campo in cui Yara fu ritrovata, ma solo tempo dopo che era stata scoperta la tragedia. «Volevamo vedere il luogo. Inizialmente non trovammo la strada, ma alla fine ci siamo arrivati. Che io sappia mio marito non c’è mai andato».
Intanto, sempre ‘Segreti e delitti’ ha mostrato un “fotogramma inedito”, ora in possesso degli inquirenti, di un furgone pick up che potrebbe essere quello di Bossetti. Sono le 18.12 del 26 novembre 2010, giorno della scomparsa di Yara e la telecamera di sorveglianza di una banca nei pressi della palestra di Brembate di Sopra, dove la ginnasta si allenava, registra il passaggio di un furgone simile a quello del muratore mentre percorre via Rampinelli per poi voltare a destra.

 

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