Caionvico, situazione sotto controllo

Sabato 14 giugno, dopo la caduta di un masso su un'abitazione, c'è stato un sopralluogo. La roccia non si è staccata dalla parete.

(p.f.) Non si è staccato da una parete, ma era un masso già rotolato sul monte sopra Cainvico chissà quanto tempo fa e  fermo lì in condizioni precarie. Il forte vento della notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, o forse il passaggio di qualche cinghiale, ha fatto il resto: il masso è rotolato giù per il monte ed è finito, fortunatamente senza finire nessuno, nella casa di una famiglia.
Nella mattina di sabato 14 giugno, c’è stato il lungo supralluogo di un nutrito team fatto di rappresentanti del Parco delle Colline, Protezione Civile, Comune di Brescia, il gruppo Sella e uno dei proprietari. Ripercorrendo a ritroso il percorso del masso, si è scoperto che il distaccamento è avvenuto non nella zona già individuata per la messa in sicurezza, che dovrebbe partire nel giro di poche settimane. Un evento che non si poteva prevedere, secondo i tecnici. “Parliamo di un versante”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra, “soggetta a una specifica morfologia tipica della crona bresciana, con spunto di roccia, spesso senza vegetazione. Ci si muove normalmente su segnalazione. L’operazione di messa in sicurezza in programma, ad esempio, è partita proprio da segnalazioni fatte in passato. E’ evidente che, dopo quanto accaduto, il fronte del rischio si allarga”.
Ciò vuol dire che l’amministrazione si adopererà per mettere in campo un’ulteriore piano di messa in sicurezza, anche se non avrà le mani libere, perché l’area è demaniale, mentre la gestione è della Regione, che dovrà metterci le risorse. “E’ comunque opportuna un’analisi più ampia del rischio, saranno fatte indagini più approfondite, anche nell’ambito del Pgt. E’ da sottolineare, comunque, che prevenzione e conoscenza si possono fare, ma non si più eliminare del tutto il rischio”. Il pericolo, per i residenti, non è comunque aumentato. Non ci sono elementi, infatti, che portino a dire che l’episodio di venerdì possa essere seguito da altri. L’ultimo episodio simile risale al 14 ottobre 1998, dall’altro versante del monte, in corrispondenza della chiesa di Caionvico.
“Si tratta di eventi che appartengono  alla normalità di questo genere di montagna”, ha sottolineato Paolo Schiroli, geologo del Museo di scienze naturali. Lunedì, è stato già dato l’incarico ad una ditta specializzata per la messa in sicurezza del tratto percorso dal masso. “C’è da dire”, ha concluso Aldo Boifava, presidente commissione urbanistica e consigliere comunale di Caionvico, “che le strutture interessate da questo tipo di eventi sono quelle costruite recentemente, 10 o 15 anni fa. Nell’abitato storico di Caionvico non è mai accaduto”.

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