Aci Brescia: Bonomi indagato

La vicenda relativa alle elezioni del 2009, che si sarebbero svolte grazie a «firme false di parenti e amici». Il cavaliere: «Ho la coscienza tranquilla».

(red.) Un nuovo tassello della vicenda che riguarda Aldo Bonomi e il rinnovo del consiglio direttivo dell’Aci di Brescia.
Nella giornata di martedì 27 maggio, infatti, a Bonomi è stato notificato un avviso di chiusura indagini.
Le vicende relative alle indagini risalgono a cinque anni fa, quando il cavaliere vinse le elezioni con «Rinnovo nella tradizione». Ora, insieme ad altre quattro persone, Bonomi è indagato.
Le indagini della Procura si concentrano proprio sull’andamento delle elezioni del 2009. L’ipotesi accusatoria riguarda la presunta distribuzione di tessere gratuite a parenti e amici, che, di fatto, avrebbe mutato l’andamento delle elezioni.
La denuncia riguardante le possibili irregolarità è stata presentata da Giulio Ramponi, commercialista che perse il confronto elettorale con la propria lista, «Nuovo AC Brescia». Secondo quanto sostenuto da Ramponi, alcuni nominativi utilizzati per la presentazione della lista di Bonomi non sapevano neppure di essere iscritti all’Automobile Club bresciano.
Le lamentele dell’entourage di Bonomi, comunque, non hanno tardato a farsi sentire.
A far storcere il naso, oltre alla notifica arrivata a poche ore dal voto per il 2014, il fatto che la trasmissione della Rai Report sia tornata sul caso nella giornata di lunedì 26 maggio.
In ogni caso, Bonomi ha dichiarato alla stampa di sapere «come sono andate le cose. Ho la coscienza tranquilla».
«In questi mesi – ha continuato Bonomi – è  stato fatto di tutto per condizionare le elezioni. Ma ripeto, noi siamo sereni. Sappiamo che abbiamo lavorato bene, per il bene dell’Aci e della Mille Miglia».

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