Discariche, «basta casi come Montichiari»

L'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi: «Introdurre il 'fattore di pressione', per evitare la concentrazione di impianti in una stessa area».

(red.) A volte, una situazione difficile e delicata può dare la stura ad una serie di riflessioni che portino ad una miglioramento, anche per altri. E’ quello che i bresciani si augurano, dopo le parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, sulla situazione discariche e Montichiari (Brescia).
«Il delicato contesto di Montichiari ha fatto nascere in me l’idea che bisognava intervenire, per rimettere ordine ai criteri di sostenibilità e localizzazione delle discariche su tutto il territorio lombardo» ha detto Terzi. «Da qui – ha continuato – è nata la volontà come assessore, poi recepita l’estate scorsa dall’intero Consiglio regionale, che ha votato all’unanimità la mozione, di introdurre non solo il cosiddetto ‘fattore di pressione’, per evitare che si verifichino altre situazioni di concentrazione di impianti in una stessa area, ma anche di dare il via a una moratoria sugli impianti di termovalorizzazione».
«Un provvedimento necessario e condiviso da tutti – ha proseguito la titolare regionale dell’Ambiente – rispettoso del percorso fatto con moltissimi amministratori locali, in prima linea nella tutela e valorizzazione del territorio».
«Ma siamo andati anche oltre – ha sottolineato l’assessore -, incentivando in questi mesi le politiche di riduzione, riciclaggio e raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Abbiamo previsto inoltre un sistema integrato di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento che abbia come obiettivi la marginalizzazione del conferimento in discarica e l’incenerimento dei rifiuti. Da ultimo, abbiamo bloccato progetti di ampliamento (in termini di capacità di smaltimento rispetto ai quantitativi ad oggi effettivamente trattati) di impianti quali quelli di Dalmine, Brescia, Trezzo sull’Adda e non solo».
«La Giunta e il mio Assessorato – ha ricordato l’assessore – si sono impegnati, affinché le previsioni di costante incremento della produzione di rifiuti, ormai ampiamente superate, non legittimino, prima dell’approvazione del Programma regionale di gestione dei rifiuti, la realizzazione di interventi impiantistici, che aumentino il conferimento di rifiuto urbano indifferenziato agli impianti». «Allo studio – ha continuato – anche incentivi per i Comuni che rispettano le percentuali di raccolta differenziata, che vogliamo portare al 67 per cento entro il 2020».
«Inoltre, per quanto riguarda le aree agricole – ha fatto poi presente l’assessore – non potranno essere autorizzati nuovi impianti di smaltimento rifiuti, se non connessi alla stessa attività agricola, come ad esempio i cosiddetti impianti di biomasse». «Questo – ha concluso l’assessore Terzi – significa meno consumo del suolo e una produzione di rifiuti ridotta a zero».
Si spera, aggiungiamo noi, che non si tratti dei soliti proclami preelettorali.

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