Cambiamenti climatici, nuova emergenza per l’agricoltura

Nel 2013 a Brescia si è toccata la cifra record di 203 milioni di euro valori assicurati dalle aziende.

(red.) Dopo la fusione con Como e Lecco, il nuovo Condifesa di Brescia si presenta rafforzato sul difficile scenario delle polizze agevolate da contributo statale per la tutela dei raccolti agricoli: le emergenze dettate dai cambiamenti climatici dettano l’agenda di un comparto che nel 2013 ha toccato a Brescia la cifra record di 203 milioni di euro valori assicurati.
Condifesa Brescia cambia pelle e diventa Condifesa Lombardia Nord-Est: questa la nuova denominazione assunta dal Consorzio per la difesa delle colture intensive della provincia di Brescia dopo la fusione per incorporazione con l’omologa realtà che copre i territori di Como, Lecco, Varese e Sondrio. L’operazione, finalizzata all’obbiettivo di ottimizzare risorse e servizi da offrire agli imprenditori  agricoli del settore, ha portato alla creazione di un nuovo soggetto che rappresenta 3600 aziende agricole (di cui 2600 bresciane), pronto ora a misurarsi con un mercato sempre più condizionato dalle emergenze legate alle evoluzioni climatiche: dopo gli sconvolgimenti causati dai fenomeni estremi che nel 2013 hanno colpito la provincia, il Condifesa ha infatti impostato la campagna assicurativa 2014 con la volontà di offrire massima priorità alla difesa delle produzioni degli imprenditori agricoli tramite il sistema assicurativo agevolato dai contributi statali. «Tale linea di condotta è stata intrapresa valutando le esigenze degli agricoltori, ma anche in base alle nuove normative comunitarie, già finanziate per il periodo 2014/2020 e alle leggi italiane», afferma il presidente Giacomo Lussignol, «In questo quadro Condifesa propone condizioni assicurative e tariffarie concordate con tutte le compagnie di assicurazione che hanno scelto di condividere con noi combinazioni di protezione dalle avversità che possono arrivare a dare la miglior copertura possibile con il contributo pubblico».
L’opzione assicurativa diventa del resto ormai sempre più preponderante nella gestione imprenditoriale delle aziende agricole bresciane quale scelta di difesa e tutela del reddito dalle avversità atmosferiche: basti pensare che nel 2013 i risarcimenti pagati dalle compagnie agli agricoltori della provincia sulle produzioni vegetali ammontano a circa 6 milioni di euro, ovvero il doppio dei valore totale dei premi pagati dai soci (circa 3 milioni). «La grandine è sempre l’avversità più citata, ma oggi ormai a fare paura sono anche il vento, la siccità, l’eccesso di pioggia, le alluvioni, gli sbalzi termici», spiega il direttore Fernando Galvan, «Si tratta di incognite sempre più imprevedibili contro le quali il nostro Consorzio propone strumenti di difesa ad un costo assicurativo che, al netto dei contributi CE, è decisamente contenuto e più ridotto rispetto a qualche anno fa. Il Condifesa per altro assiste i suoi associati anche nella scelta della miglior formula assicurativa, nella interpretazione delle condizioni e fornisce anche una significativa e competente assistenza sulle perizie in caso di danni».
Nel frattempo, prosegue anche nel 2014 l’intensa attività nel campo dell’assistenza tecnica con esperienza nella difesa fitopatologica,  ell’agrometeo e nelle tecniche di coltivazione per razionalizzare e ridurre al minimo i costi e contenere l’impatto ambientale: su quest’ultimo fronte si distinguono le iniziative finalizzate a sperimentare gli effetti della “minima lavorazione”, con diversi incontri già programmati nel corso dell’anno a partire dall’ormai prossima e tradizionale “giornata in campo” di luglio. 

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