Turismo, un 2013 niente male

Gli operatori del settore hanno potuto vantare una crescente presenza degli stranieri che si sono concentrati come sempre sul lago di Garda.

(red.) Se la tradizionale economia industriale ed edilizia è in crisi da tempo, a Brescia sembra passarsela meglio il turismo.
L’annata 2013 si è chiusa con un bilancio positivo per il settore economico: +3,6% gli arrivi rispetto al 2012 (2.263.859), +1,22% le presenze (8.938.718), vale a dire i pernottamenti. Un bilancio consuntivo di tutto rispetto, tanto più di questi tempi. Con qualche ombra, comunque. Il Garda è andato benissimo, alla grande anche la città e l’hinterland, segno positivo per la pianura elaValtrompia (questi ultimi con numeri comunque ridotti); male laValcamonica, il Sebino e la Franciacorta, la Valsabbia e il lago d’Idro.
Si conferma (e cresce) il peso preponderante degli stranieri sul turismo bresciano: costituiscono il 54% degli arrivi, il 68,6% delle presenze. Ben il 22,3% dei forestieri viene dalla Germania (è tedesco il 31% delle presenze), che ogni anno porta sui laghi bresciani oltre mezzo milione di turisti. Sempre di più anche i sudditi di sua maestà britannica (78.107 arrivi, 2.396 in più del 2012) e i francesi (62.122 contro 58.523). Ma crescono anche gli arrivi dall’est Europa: i russi sono aumentati del 30%, il maggiore exploit (28.987 arrivi per 109.803 presenze).
Come sempre il lago di Garda si è confermato il grande attrattore: un dato dal quale è impossibile prescindere, che responsabilizza l’intero tessuto socio- economico di quest’area. “Il Garda merita progetti mirati – spiega Silvia Razzi assessore al Turismo della Provincia – per non lasciare porzioni in ombra. Stiamo perciò studiando un piano per la Valtenesi, finora connotatasi per le strutture extralberghiere”.

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