Stamina, il papà di Noemi scrive a Renzi

Andrea Sciarretta, padre della piccola affetta da Sla e in cura presso l'Ospedale Civile di Brescia ha inviato una missiva al neo premier chiedendo un incontro.

(red.) Non sapeva più a chi rivolgersi e dopo l’incontro con Papa Francesco ha deciso di inoltrare una lettera anche al premier Matteo Renzi. «Scrivo a Lei perché la reputo una persona valida e perché finalmente una carica istituzionale possa incontrare Noemi. Noi genitori confidiamo vivamente di poterla incontrare in quanto siamo sicuri che si possa aiutare e salvare la vita della piccola Noemi».
È la richiesta avanzata in una missiva indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Andrea Sciarretta, il papà di Noemi, la bimba di 22 mesi di Guardiagrele affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1), in lista di attesa all’ospedale di Brescia dopo l’autorizzazione del Tribunale dell’Aquila alla cura con il metodo Stamina.
«Scrivo a lei Presidente – si legge nella missiva – perché dopo il gesto del Papa (che aveva chiesto in udienza pubblica dello scorso novembre di pregare per la bimba, ndr) abbiamo chiesto di poter incontrare il vostro predecessore Enrico Letta, purtroppo vanamente. Lotto da un anno per poter migliorare la condizione della figlia e automaticamente quella della famiglia intera. Sto rischiando di perdere il posto di lavoro in quanto non abbiamo nessuna figura in grado di gestire la patologia di Noemi e i servizi assistenziali sono gravemente carenti».
«Dopo l’incontro con il Papa – scrive Sciarretta nella lettera – il caso di Noemi ha avuto un enorme impatto mediatico e ci hanno scritto da tutto il mondo. Per noi è stato veramente importante ma, purtroppo, non siamo riusciti nel nostro intento, ciò che sta a cuore ormai a tutta l’Italia, aiutare Noemi. Ora le parlo da papà a papà visto: Noemi ha bisogno di aiuto! Vedere la propria figlia soffrire sempre di più e non poter far nulla per lenire le sue sofferenze è disarmante. Per la SMA non esiste cura al mondo, nessun farmaco ufficiale che possa bloccare la patologia o migliorare la qualità di vita della piccola».

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