Arriva il 112, difetti e soluzioni del sistema

Dall'estate anche a Brescia subentrerà il numero unico di emergenza. A Milano (dove è già in uso) si riscontrano però problemi di chiamate a vuoto.

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(red.) Emergenza 112. Questa volta però sono i centralinisti a chiedere aiuto.
Il numero unico di emergenza (che da qualche mese a Milano sostituisce i vecchi 113, 115 e 118) da quando è nato lamenta un numero di chiamate molto superiore alla reale richiesta di soccorso. Le chiamate a vuoto sono, infatti, la maggioranza. Il dato sulla carta è del 70%. Come a dire che quasi tre telefonate su quattro per i numeri dell’emergenza – 112, 113, 115 o 118 – sono a vuoto. Errori, scherzi, opera di telefonisti «seriali». Per dire, delle 7.141 chiamate giunte martedì alla centrale del Nue 112 di Milano, ben 5.032 erano indebite.
Un dato che allarma anche Brescia, che dall’estate prossima si occuperà di gestire e smistare le richieste di soccorso di altre cinque province lombarde (Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia, oltre naturamente a Brescia).
Così a Miano sono state studiate figure apposite per il riconoscimento e lo smistamento delle chiamate “reali” da quelle false.  Ai lavoratori socialmente utili o ai dipendenti regionali, formati in un mese e trasformati in «gestori» primi dell’emergenza toccherà quindi affrontare anche l’emergenza delle chiamate a vuoto, partite per errore umano, teconologico o per scherzo. Con il dito incollato al tasto «F5» del computer e gli occhi incollati a due monitor e cuffia in testa, gli operatori rispondono. Così capita di imbattersi nell’utente che arriva a comporre il 112 ben 160 volte al giorno «a vuoto» (il record è di 36 mila telefonate da una singola utenza da maggio2013). Con la speranza che Brescia possa trarre beneficio dall’esempio (anche negativo) di Milano e correre in soccorso del numero di soccorso.

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