Omb, la vendita resta ma l’ad cambia

Venerdì si svolgerà la prima seduta del nuovo direttivo guidato da Prignachi (Brescia Mobilità). Sul tavolo ci sono 11 offerte di acquisto.

(red.) Venerdì ci sarà il battesimo del nuovo Consiglio di amministrazione “tecnico” per traghettare la cessione del ramo d’azienda di Omb International. Giovedi scorso si è riunito il consiglio di amministrazione di Brescia Mobilità e ha deliberato il cambio della guardia al vertice di Omb International: al posto di Paolo Valerio è stato nominato amministratore delegato e presidente Walter Amadini, che così rientra nella società dopo esserne uscito – peraltro l’ex direttore commerciale con l’azienda di via Serenissima in seguito a quell’all0ntanamento avrebbe aperto un contenzioso. Paolo Valerio, pur lasciando Omb non esce dal gruppo di piazza Padre Pio, ma assume un incarico che verrà definito.
Sarà poi il vertice di venerdì a stabilire, nel dettaglio, i poteri e le cariche dei trenuovi volti,che subentrano quindi al precedente Cda della società di via Buffalora guidato fino a pochi giorni fa da Paolo Valerio. Si compie così il primo atto dell’operazione vendita sancita dalla Loggia in dicembre e affidata – su mandato del Consiglio comunale – a Brescia Mobilità, proprietaria al 100% di  Omb International. L’iter avviato rispecchia il disegno sancito dall’Amministrazione, sulla scia della nota firmata dal consulente prof. Flavio Gnecchi: l’azienda è sul mercato al netto di debiti e crediti, che verranno gestiti dalla vecchia Omb e dal suo nuovo Cda.
Il Cda, insomma, si occuperà in sostanza di una gestione prevalentemente di carattere amministrativo che, da un lato, accompagnerà l’operazione dello scorporo del ramo d’azienda produttivo verso la newco e, dall’altro, si occuperà proprio del capitolo debiti e crediti. Questo perché, a fronte di 31 milioni di fideiussioni (rilasciate da Brescia Mobilità), la società di via Buffalora ha approvato un piano di rientro crediti che- assodata la loro esigibilità – nell’arco di quattro anni dovrebbe riportare in cassa circa 40 milioni di euro. «Ci stiamo muovendo sulla scia delle indicazioni dell’azionista e nell’ambito delle direttive ricevute in dicembre dal Comune» sottolinea Prignachi. Passando attraverso lo scorporo di Omb, Brescia Mobilità potrebbe così incassare l’intero importo sancito all’interno della perizia di stima,condotta al netto di debiti e crediti, tradotto: 10milioni di euro circa.
Ma al contrario di quanto sta avvenendo per un’altra controllata, Centrale del Latte, la Loggia in questo caso non ha optato per la gara ad evidenza pubblica. Se per la società di via Lamarmora è stato aperto un bando, per quella ex Mascialino la via è stata procedere a trattativa privata.
Ma come procedono le trattative legate alla cessione? Sul tavolo ci sono undici offerte. Che, complessivamente, superano il 100% delle«quote» aziendali di Omb. Nessuno dei potenziali acquirenti ha presentato una proposta per l’intero pacchetto societario: le manifestazioni di interesse pervenute riguardano sempre una percentuale dell’azienda dei cassonetti. Assenti dall’elenco degli undici «contendenti » i competitor nazionali, mentre ad essere interessati, oltre ad un gruppo industriale degli Emirati Arabi, sarebbero un’azienda bresciana e unadi caratura nazionale, intenzionata ad investire a livello locale.
In pole position c’è Excel Industries Limited società di Dubai ma di proprietà indiana, che si era fatta avanti già alla fine dello scorso anno, ma che avrebbe nel frattempo ridotto l’offerta dal 70 per cento ad un pacchetto di minoranza (un contatto che sarebbe stato promosso dallo stesso Amadini). In campo vi è anche Omb Roma, società del gruppo Fantauzzi, nella quale è vicepresidente Fabio Mascialino, già in affari con la «gemella» bresciana. E vi è la Bte spa di Paitone del produttore di container e camion compattatori, Giuseppe Busi. Queste aziende sarebbero le maggiori concorrenti all’acquisizione di Omb, o di alcuni dei suoi asset. Ma altri avrebbero presentato offerte. Ma non è detto che intando acquistarla in toto: il ramo d’azienda di Omb International potrebbe benissimo essere scorporato e venduto a pezzetti.

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