Multe: in Loggia mancano 43milioni

(red.) Le imposte in sospeso, non pagate dai cittadini bresciani, valgono ben 52milioni di euro.
Il mancato pagamento da parte di alcuni, come facile immaginare, pesa – e non poco – sui bilanci della casa comune.
Nello specifico, i dovuti non corrisposti dai bresciani riguarderebbero, fra le altre cose, la Tassa di igiene ambientale (Tia), le quote cimiteriali, i servizi di mensa scolastica e le quote commerciali.
In ogni caso, secondo l’elenco delle insolvenze diffuso dal Settore bilancio del Comune di Brescia, dei 52milioni di euro che mancano all’appello, la bellezza di 43milioni 543mila euro riguardano il mancato pagamento di multe per infrazioni al Codice della strada.
Un bel gruzzolo questo che, se incassato, avrebbe potuto evitare al Comune di ricorrere alla manovra contabile per riassettare il bilancio pubblico. Almeno per l’anno corrente.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore al Bilancio Paolo Panteghini, la Loggia avrebbe potuto, con questa cifra in cassa, evitare di vendere A2A. E questo anche tenendo presente che non si tratta di un’entrata fissa.
Il debito che i morosi hanno con la città, per intenderci, è superiore a quanto l’Amministrazione può permettersi di destinare ai servizi sociali (cioè, per il 2014, 42milioni 800mila euro) e corrisponde al 17% dell’intero conto pubblico.
Il recupero delle morosità, è quasi superfluo dirlo, potrebbe essere utilizzato per alleggerire le imposte stesse. Per tutti, per la collettività. Sembra, però, che, oltre a chi non paga o fatica a pagare a causa della crisi, ci sia qualche furbetto che pensa solo al proprio interesse.