Inchiesta Sisas: problemi per il Sin Caffaro

Le indagini sui rifiuti milanesi potrebbero inceppare il meccanismo delle bonifiche bresciane. Sesana: «Resto in attesa». In bilico il voto dell’8 febbraio.

(red.)L’amministrazione comunale ne era sicura, il ministro Orlando aveva confermato. Entro il mese prossimo avrebbe dovuto essere tutto a posto. L’8 febbraio, infatti, si sarebbe dovuta chiudere la fase burocratica e organizzativa per il Sin Caffaro, lasciando spazio a quella operativa.
Ma la nomina dell’ex direttore dell’Arpa Brescia, Giulio Sesana, a commissario straordinario per il sito Caffaro, ora, non è più cosa certa.
Il motivo, chiaramente, sta nell’inchiesta milanese sull’ex polo chimico Sisas di Pioltello-Rodano, riguardante un traffico illecito di rifiuti nell’area industriale dismessa. Tra gli indagati, oltre al nome di Sesana, figurano anche quelli dei responsabili di Sogesid, società controllata dal Ministero dell’Ambiente cui è affidata la bonifica dell’area Caffaro.
E certo, quello che succederà, per ora, non è dato sapere. Verosimilmente, però, qualche intoppo ci sarà.
Le trattative per decreto che dovrebbe essere votato l’8 febbraio, quello che sancisce la necessità di un commissario straordinario, infatti, si sono sempre basate sulla candidatura di Sesana.
L’ex direttore di Arpa Brescia, comunque, sembra tranquillo: «In questo momento c’è un’indagine in corso, attendo con serenità le verifiche e le decisioni della Magistratura», ha dichiarato.
«Se quello che è stato scritto in questi giorni – continua – verrà confermato, incluso il giro economico, non posso che trasecolare ed esserne disgustato. Al momento io sto fermo, non ritiro nulla, attendo di vedere cosa accade».

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