Gussago, «il Richiedei ce la fa da solo»

La cooperativa sociale padovana continua nel suo tentativo di investimento nella Fondazione. Ma dalla clinica respingono: «Ce la faremo con le nostre gambe». .

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(red.) Sono sei mesi che la Codess bussa all’uscio del Richiedei, ma nessuno per ora sembra essere intenzionato ad aprire.
Già a giugno 2013 la cooperativa sociale padovana, con un volume d’affari pari a oltre 100 milioni di euro e circa tre mila addetti, aveva contattato la dirigenza dell’ospedale-casa di riposo di Gussago. L’intento era quello di prendere in affitto un ramo della Fondazione, versando un canone annuo pari a circa due milioni di euro, da qui ai prossimi 25 anni. Una soluzione che avrebbe potuto risolvere la difficile situazione economica dell’azienda, indebitata da parecchi anni. Ma i vertici della struttura sanitaria all’epoca respinsero l’offerta.
Ora la Codess Sociale è tornata a farsi sotto, ma da Gussago la posizione sembra non essere molto cambiata. «Per ora Codess ha manifestato il proprio interesse – risponde il presidente del Richiedei Fausto Gardoni -, ma non ha formalizzato l’offerta perché prima dovremo pubblicare un bando di gara a cui stanno ancora lavorando i nostri legali». Ma la ragione principale per la quale la trattativa con i padovani si è arenata è un’altra e Gardoni la svela in un secondo momento: «Probabilmente non ci sarà neppure bisogno di questo bando – spiega – perché il Richiedei potrebbe uscire da una situazione difficile, a livello finanziario, con le proprie gambe. Ci stiamo provando».
Tentativi che però prevedono un prezzo da pagare: quello delle fidejussioni, ottenute grazie all’intercessione del Comune, e quello del taglio dei posti di lavoro, ancora da definire con i sindacati ma centrale nell’operazione.
Convinto che il Richiedei ce la possa fare da solo anche il sindaco del comune bresciano Bruno Marchina che si è detto ottimista per il futuro della Fondazione.  «Il Richiedei – puntualizza il sindaco di Gussago – non sta vivendo un momento roseo, ma neppure catastrofico. A fronte dei continui tagli alla sanità continuiamo a soffrire una determinata debolezza finanziaria,male posso garantire che il debito resta contenuto e sotto controllo».

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