È morto Lino Pedroni, il partigiano “Modroz”

Aveva 85 anni. A 16 anni aveva combattuto nella Brigata Garibaldi. Poi era stato sindacalista Fiom e Spi-Cgil. Da anni era presidente onorario Anpi.

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(red.) Lutto nel mondo della sinistra bresciana e degli ex combattenti. Aveva 85 anni e alle spalle una vita spesa per l’impegno civile, Lino Pedroni, ex partigiano e presidente onorario dell’Anpi di Brescia.
Il partigiano “Modroz” (questo il suo nome di battaglia) si è spento la vigilia di Natale. A soli 16 anni era entrato a far parte della 122esima Brigata Garibaldi e aveva combattuto in importanti e valorose battaglie, come quella di Sonclino, contribuendo anche alla liberazione della città di Brescia. Dopo la guerra Pedrotti aveva fatto dapprima l’operaio (alla Radiatori poi diventata Ideal Standard Caloriferi) fino ad entrare nel 1969 nella segreteria della Fiom. Il 28 maggio del 1974, nel giorno della strage, era sul palco di piazza Loggia a fianco delle principali figure del mondo sindacale bresciano dell’epoca. A metà degli anni ’80, ormai pensionato, era diventato leader della Spi-Cgil e successivamente presidente dell’Anpi, di cui ancora deteneva la carica onoraria.
Marco Fenaroli, suo successorealla guida dell’associazione nazionale partigiani, lo ricorda così: «L’ho incontrato per la prima volta a un picchetto nel 1969. Nonostante il clima era parso subito aperto e cordiale. Era un uomo schietto e simpatico». Commozione condivisa anche dal coordinatore provinciale delle Fiamme Verdi Alvaro Peli: «Lino mi ha dato molto. Ha sempre voluto l’unità d’azione tra Anpi e Fiamme Verdi. Un impegno portato avanti fino alla fine».
La camera ardente è stata allestita proprio nella sede dell’Anpi in via Campo Fiera e rimarrà aperta dalle 9 alle 18. Sabato 28 alle 10,30 i funerali con il corteo che proseguirà fino al cimitero Vantiniano. Numerose le personalità cittadine che presenzieranno alle esequie.

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