No all’ampliamento del porto di Pilzone

Il gruppo Legambiente Basso Sebino ha espresso la sua opinione negativa riguardo l'allargamento del porto privato situato nel Comune di Pilzone d'Iseo.

(red.) In una raccomandata inviata il 30 novembre scorso al Comune di Iseo e alla Direzione Ambiente della regione Lombardia, Legambiente Basso Sebino ha rinnovato la sua opinione contraria al progetto di ampliamento del porto turistico della nautica Pezzotti, a Pilzone d’Iseo.
Secondo quanto dichiarato nel comunicato del gruppo ambientalista bresciano, «Abbiamo appreso del nuovo progetto di ampliamento del porto turistico Nautica Pezzotti  dopo che lo stesso era stato bocciato il 10 aprile 2012 dalla Regione Lombardia. In quella data, infatti, la Regione ha decretato di assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto. Appare chiaro che, proprio per evitare la valutazione ambientale, il proponente ha ripresentato un nuovo progetto di ampliamento che prevede: l’aumento del 134% della superficie lacuale occupata dai pontili; l’aumento del 140%della superficie occupata dei pontili esterni; l’aumento dell’87% dello sviluppo lineare degli attracchi».
Il nuovo progetto insiste sul tratto di lago in località Montecolo, «un’area particolarmente pregiata sotto il profilo naturale e paesaggistico. La presenza di ville in stile Liberty conferisce, inoltre, un particolare valore storico alla zona». Secondo il gruppo ambientalista, «non vi è alcun dubbio sul fatto che un nuovo  intervento modificherebbe negativamente l’integrità naturale e paesaggistica  e ridurrebbe in modo consistente la possibilità di balneazione. L’ampliamento del porto esistente prevede  40  nuovi  posti barca  da aggiungere ai 38 attuali del  porto turistico. Ciò è in contrasto con la necessità di regolare e di limitare l’afflusso di imbarcazioni sull’ inquinato e congestionato lago d’Iseo».
«La Soprintendenza di Brescia, – continua Legambiente – inflessibile con le verande e le roulottes dei campeggiatori, non fa altrettanto con le colate di cemento, come quella del villaggio turistico di Clusane, e con lo scempio paesaggistico del nuovo porto di Pilzone».

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