Via Brocchi, «La discarica arretri di 30 metri»

La distanza delle abitazioni non è conforme ai 100 metri minimi prescritti. Sul piede di guerra i comitati anti-noività che attaccano anche la Regione.

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(red.) Trenta metri più indietro. La distanza dalle case della discarica di via Brocchi dovrà aumentare per rispettare i margini normativi in merito, che prevedono un minimo di centro metri.
Una prescrizione che arriva alla chiusura della procedura di autotutela avviata dalla Regione in estate,dopo che la Procura della Repubblica aveva sequestrato l’area e prescritto al Pirellone di verificare l’iter. In parallelo, il Pirellone dovrà analizzare il progetto di variante già presentato dall’azienda Profacta, gestore dell’impianto, che prevede alcune modifiche tra cui l’arretramento di una trentina di metri dell’impianto.
Sul piede di guerra il Comitato spontaneo contro le nocività, che incalza: «La Regione ammette implicitamente le irregolarità denunciate da noi e dalla Procura, accogliendo le modifiche chieste da Profacta, opportunisticamente definite non sostanziali».

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