Bene manifattura, male commercio e servizi

E' quanto emerge dall'analisi congiunturale del terzo trimestre fatta dalla Camera di Commercio. Spiragli di crescita nella produzione, aspettative ottimistiche sull'export.

(red.) Chiude in positivo il trimestre estivo dell’industria manifatturiera di  Brescia,  che segna un aumento congiunturale dello 0,4%, confermando l’inversione di tendenza già registrata nel trimestre precedente.
Lo rileva l’analisi congiunturale fatta dalla Camera di commercio di Brescia. L’arresto del processo di caduta è ancora più evidente considerando il dato tendenziale; la produzione industriale, infatti, è aumentata rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno dell’1,8%. Il risultato tendenziale bresciano è stato migliore di quello medio regionale, pari a 0,6%.
Si mantiene positivo il risultato delle grandi imprese che registrano un incremento annuo del 2,4%. Positiva anche la variazione annua delle piccole (+2,9%), mentre tende alla stazionarietà la dinamica delle medie (+0,4%).
A livello di settori, l’analisi rileva che a trainare il risultato di questo trimestre sono i mezzi di trasporto (con una variazione tendenziale pari al +9,6%) e la meccanica (+2,0%). Resta negativa la dinamica dei minerali non metalliferi (-12,9%) e del legno mobilio (-12,5%). In flessione la siderurgia con una riduzione dello 0,5%.
Rimane in controtendenza la congiuntura dell’artigianato manifatturiero che registra un nuovo calo della produzione su base annua del 2,2%, dato peggiore di quello medio regionale pari a -0,9%. In flessione anche la variazione sul trimestre precedente pari a -1,0%. La riduzione della produzione artigiana ha interessato in particolare la siderurgia (-14,3%), all’opposto chiudono in crescita i settori degli alimentari (+4,2%), del tessile (+2,4%) e della meccanica (+2,0%).
Anche il fatturato totale registra una variazione positiva sul trimestre precedente più decisa e pari al +1,3%, ancora una volta per effetto della crescita del fatturato estero (+1,9%) e della leggera ripresa della componente interna (+0,7%). Dal confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno emerge un risultato più marcato con un incremento del 5,2%, determinato, ancora, dalla crescita del fatturato estero (+8,4%).
Importante la quota dell’export sul fatturato si mantiene intorno al 41,6%. Anche nel comparto artigiano il fatturato registra un incremento annuo dell’1,0%.
Segno positivo per gli ordini che registrano un incremento annuo dell’1,8%, ancora una volta trainati dagli ordini esteri (+6,7%) e rallentati da quelli interni (-1,7%). Nel trimestre gli ordini totali sono cresciuti dello 0,4% per effetto delle opposte dinamiche degli ordini interni (-0,4%) e di quelli esteri (1,6%).
Nonostante questo, il dato dell’occupazione resta negativo con una variazione rispetto al trimestre  recedente pari a -0,1% e ancora più intensa in confronto allo stesso trimestre dell’anno scorso (-1,4%). Anche nel comparto dell’artigianato manifatturiero i livelli di occupazione diminuiscono (la variazione congiunturale degli addetti nel trimestre è stata pari a -0,3%).
Quali le prospettive? Per l’ultimo trimestre 2013, gli imprenditori bresciani si attendono una stazionarietà della produzione e del fatturato, mentre nutrono aspettative ottimistiche per la domanda estera; restano negative la attese circa l’occupazione e la domanda interna. Fra gli imprenditori artigiani, invece, è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e occupazione; per la domanda estera domina un orientamento alla crescita.
Il commercio, invece, si mantiene sul sentiero di decrescita intrapreso alla fine del 2008. Tuttavia, dall’inizio del 2013 sembra avere imboccato un percorso di risalita confermato dalla variazione annua del volume d’affari di questo trimestre che è stata pari a -1,1% contro il -3,2% del II trimestre ed il -6,8% del I trimestre 2013. Risultano particolarmente colpite dal calo le imprese di grandi dimensioni che dichiarano una diminuzione annua delle vendite dell’11,7%,mentre le medie imprese del commercio chiudono il terzo trimestre con un segno positivo del volume d’affari pari a +2,1%.
A livello di settori, quello più colpito è quello alimentare (-5,9%), mentre è più contenuta la contrazione del settore non specializzato (-0,2%) e di quello non alimentare (-1,1%).
Diminuisce impercettibilmente, rispetto al trimestre precedente, il livello dei prezzi (-0,04%). Le attese per il trimestre successivo restano tendenzialmente pessimistiche, in particolare per gli ordini ai fornitori e per il volume d’affari.
Continuano a soffrire anche i servizi, che chiudono il terzo trimestre con una nuova pesante flessione del volume d’affari su base annua pari a -4,0%. Le difficoltà permangono per le micro, le piccole e le medie imprese che vedono ridurre il volume d’affari su base annua rispettivamente dell’8,6%, del 2,7% e dell’ 1,4%.
Il calo del volume d’affari ha colpito in maniera indifferenziata tutti i settori di attività economiche, in particolare le costruzioni, gli altri servizi, l’informatica e telecomunicazioni e il commercio all’ingrosso. Per gli operatori dei servizi persiste un clima di generale pessimismo sia per il volume d’affari sia per l’occupazione.

 

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