A2A rassicura: «L’acqua di Brescia è di qualità»
Nel corso della Commissione su ecologia e salute pubblica sono intervenuti gli ingegneri della municipalizzata. Fondra si è detto preoccupato dall'insolubilità della Forzanini.
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(red.) Nel corso della Commissione su ecologia e salute pubblica, riunitasi nel pomeriggio di giovedì 17 ottobre, il direttore di A2A ha voluto rassicurare la cittadinanza. «L’acqua di Brescia è di qualità. Migliorabile, certo, ma di qualità», ha dichiarato Paolo Rossetti, direttore generale di A2A.
A motivare questa certezza, secondo la municipalizzata lombarda, l’assenza di tracce di Pcb e Cesio 137. A rettificare la posizione però è la relazione di Angelantonio Capretti, responsabile del settore ecologia: «Esiste una contaminazione, ma si tratta di cromo esavalente e antiparassitari». A causare l’inquinamento della falda acquifera sono state tre aziende, in particolare: Caffaro, Baratti e Forzanini, ammette Capretti. È proprio quest’ultima a preoccupare maggiormente la Loggia. Per la Forzanini infatti si è paventata anche l’ipotesi della chiusura, se l’azienda non dovesse essere in grado di far fronte alle spese della bonifica. Ad ammetterlo lo stesso assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra: «Se l’impresa dovesse rivelarsi insolvente saremmo costretti a fare i conti con un’altra grave emergenza».
La maggiore responsabile della contaminazione rimane, tuttavia ancora la Caffaro. È proprio all’azienda di via Milano che si deve «il 55% di acque da trattare prima di essere immessa in rete», spiega l’ing. Mario Tomasoni, responsabile del ciclo idrico integrato di A2A. LA zona più colpita rimane quella a sud-ovest della città, tra Folzano e Chiesanuova.
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