Nicoli e gli “Amici” davanti al giudice

Lunedì i consulenti dell'ex consigliere regionale sono comparsi davanti al magistrato delle indagini preliminari. Al centro il finanziamento illecito alla sua fondazione.

(red.) L’ex vicepresidente del Consiglio regionale, nonché  fondatore degli “Amici del Pdl”,  Franco Nicoli Cristiani, è comparso lunedì in aula davanti ai giudici. Poco più di un’ora in cui i consulenti hanno cercato di spiegare al gip le supposte violazioni della legge sul finanziamento illecito ai partiti. La vicenda risale al biennio 2009/2011. In quei due anni, secondo la ricostruzione fatta dall’accusa, Franco Nicoli Cristiani avrebbe ricevuto a nome degli «Amici del Pdl» 670 mila euro.
Somme erogate da una trentina di “amici” imprenditori, tra cui molti bresciani, in violazione delle norme della legge Piccoli. La Legge infatti prevede l’approvazione del contributo al consiglio di amministrazione e la sua annotazione in bilancio. Alla base dell’accusa la ricostruzione secondo cui molti rampanti imprenditori finanziarono lautamente e senza giustificare gli importi l’associazione del Nicoli, con la speranza di entrare nelle grazie di uno dei più autorevoli politici lombardi dell’epoca.
La vicenda potrà essere ulteriormente chiarita il 28 ottobre quando si terrà la discussione fra il pm Silvia Bonardi e i difensori dell’ex consigliere..

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