Movida, residenti sul piede di guerra

In una lettera alle forze dell'ordine, l'avvertimento: esposti contro gli agenti che non faranno il loro dovere per mantenere l'ordine pubblico al Carmine .

(red.) Scatta la fase degli esposti contro le forze dell’ordine che non fanno il loro lavoro per impedire il disordine pubblico al Carmine durante le sere di movida, nel centro di Brescia.
I residenti del quartiere Carmine simpatizzanti e iscritti a BresciaIN hanno preso carta e penna per scrivere alle forze dell’ordine. «E’ con sommo imbarazzo», inizia così la missiva,«che ci accingiamo a scrivervi questa lettera aperta, imbarazzo causato dal fatto che vi riconosciamo il ruolo importante, insostituibile e difficile che ricoprite nel garantire, spesso a scapito della vostra incolumità, mal retribuiti e con pochi mezzi, la sicurezza dei singoli cittadini. Apprezziamo voi ed il vostro lavoro ma purtroppo saremo nei prossimi giorni costretti a coinvolgervi in alcuni esposti che verranno presentati ad ogni week-end qualora non venga impedita la commissione dei reati che quasi sistematicamente sono perpetrati nel quartiere del Carmine durante la barbarie chiamata impropriamente “movida”».
I continui schiamazzi notturni, i blocchi stradali, i problemi sanitari e di sicurezza creati dai frequentatori della movida sono reati previsti e puniti da leggi, regolamenti dello Stato ed il non intervenire per ristabilire la legalità è per ogni singolo esponente delle Forze dell’Ordine. «Comprendiamo le vostre difficoltà ad agire ma sottolineiamo che è ormai da anni che siamo costretti a sopportare soprusi ed angherie di ogni tipo; che, vanamente, chiediamo alle vostre centrali operative di disporre interventi efficaci; che ci appelliamo, altrettanto vanamente, alle autorità per far smettere la barbarie e ristabilire la legalità nel quartiere. Ad ogni telefonata, anche nei casi venga predisposto un intervento, questo è talmente blando da essere inconsistente, per cui vi è la netta sensazione che non importi nulla a nessuno dei nostri fondamentali diritti quali il poter accedere tranquillamente ai nostri appartamenti e garages (come sapete alcuni di noi sono stati persino aggrediti fisicamente) , il poter riposare in pace, il desiderio che le porte delle nostre abitazioni non siano trasformate in orinatori, o peggio».
I residenti presumono che la scelta di inviare pochissimi uomini a far fronte alle centinaia e centinaia di soggetti, molti dei quali alterati da libagioni, quando non da droghe, « faccia di voi delle “vittime” quali anche noi siamo, della sistematica negligenza delle Autorità che disconoscono un problema che, al contrario, dovrebbe creare allarme. Confidiamo che voi, che avete il polso della situazione e che, operando sul campo, presumiamo siate consapevoli della Vostra impotenza, sappiate rappresentare adeguatamente ai vostri superiori l’esigenza di intervenire in modo sostanziale per scongiurare l’ulteriore degenerazione del fenomeno “Movida” e le conseguenze che, prima o poi, potrebbero avere caratteri di tragicità».

 

 

 

 

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