Brescia, inaugurata la Lonati School

Punto di forza, l'insegnamento delle lingue straniere. Presenti al taglio del nastro anche il vicesindaco di Brescia, e gli assessori all'istruzione di Provincia e Regione.

(red.) “Setting the standard of excellence”.
E’ questo il motto della Laas, la Lonati Anglo-American School, che è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 14 settembre, alla presenza delle massime autorità economiche e istituzionali bresciane e lombarde. L’istituto di via Bormioli, a Brescia, è il frutto del lavoro di riqualificazione di un ex capannone industriale di circa 1.800 metri quadrati nella zona di Sant’Eufemia. Obiettivo, educare i bambini dai tre anni di età secondo gli standard internazionali più elevati, offrendo loro l’International Baccalaureate (Primary Years Programme, con estensione a Middle Years Programme e Diploma Programme). Cardine del nuovo istituto è l’insegnamento delle lingue. Oltre all’italiano, infatti, verranno insegnati ai bimbi l’inglese e il cinese mandarino a partire dalla fase Transition (raggiunta ai 4 anni).
A fare gli onori di casa Ettore Lonati, che, insieme ai fratelli e alla moglie Donatella Meneghini, amministratrice unica della Laas, è il promotore principale dell’iniziativa. «Questo è un dono che la famiglia Lonati vuole fare a Brescia», ha detto dopo un lungo elenco di ringraziamenti, «un investimento importante che non darà ritorno economico ma nel formare nel modo migliore i giovani e prepararli al futuro».
Il vicesindaco, con delega alla Cultura, Laura Castelletti ha quindi posto l’accento sull’importanza del ruolo dei privati nel far crescere la comunità, mentre l’assessore provinciale Aristide Peli, evidenziando il fatto che la scuola sorga in un ex capannone, ha sottolineato che «è importante sentire l’odore del lavoro già da piccoli». Ancora, l’assessore regionale Valentina Aprea ha elogiato con forza un’iniziativa che «permetterà a tante generazioni di formarsi in modo eccellente e globale».
Parole di grande soddisfazione anche da parte del presidente di Aib Marco Bonometti: «Questa è la testimonianza che in Italia non esistono soltanto cose negative e che gli imprenditori hanno a cuore non solo l’utile, ma anche il far crescere la propria comunità: un esempio che tutti devono seguire». Infine il saluto del direttore (già a capo dell’ufficio scolastico lombardo) Giuseppe Colosio, la benedizione del parroco di Botticino e il taglio del nastro.

 

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