Sistri al via dal primo ottobre tra le polemiche

Il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti critica il sistema di tracciabilità dei rifiuti. "Le nostre aziende subiranno nuovi costi ed inefficienze".

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(red.) «Siamo e resteremo contrari al Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Gli autotrasportatori non possono applicare un sistema di rintracciabilità dei rifiuti che in questi anni ha ampiamente dimostrato di non funzionare».
Parola di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Ed è una posizione confermata dal presidente della categoria Trasporti di Confartigianato Brescia e Lombardia Tiziano Frisoni, che sottolinea: «Assurdo come il Sistri sia obbligatorio per le imprese italiane di autotrasporto e non per quelle straniere che operano nel nostro Paese. Nell’attuale momento di crisi economica, le imprese non hanno certo bisogno di altri problemi come quelli che provoca il Sistri. Non si è voluto tener conto dei risultati negativi dei test di funzionamento effettuati in passato, che hanno evidenziato i deficit tecnici e le inefficienze dei dispositivi previsti dal Sistri, come chiavette Usb e black box».
Dall’1 ottobre, il via alle prime realtà e poi dal 3 marzo del prossimo anno, con la già annunciata proroga di altri tre mesi, per le restanti: in Italia da subito 17 mila imprese su circa 70 mila. Tiziano Frisoni, annuncia che nei prossimi giorni Confartigianato Trasporti incontrerà tutte le associazioni dell’autotrasporto per decidere insieme iniziative contro l’applicazione del Sistri alle imprese di autotrasporto.
Per il presidente di Confartigianato Massetti, «ora  le nostre aziende finiranno per subire di nuovo costi e inefficienze di un sistema economicamente oneroso che non garantisce alcun risultato per il suo obiettivo principale, vale a dire la battaglia contro lo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi».

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