Inquinamento, Rio Brase “smacchiato”

È scomparsa, grazie a vento e onde, la chiazza inquinante individuata in località Rio Brase a Tremosine. Garda Uno: “si trattava di fanghi del depuratore”.

(red.) La pericolosa e maleodorante chiazza giallo-marrone avvistata qualche giorno fa in località Rio Brase si è dissolta.
La macchia inquinante che, lo ricordiamo, si trovava nei pressi del depuratore bresciano di Tremosine ha fatto perdere le sue tracce. L’intervento del  battello spazzino Pelikan, inviato da Garda Uno per ossigenare l’acqua, infatti, si è rivelato inutile. I venti e il moto ondoso avevano già provveduto, nella giornata di mercoledì 24 luglio, a “pulire” e rimescolare l’acqua, dissolvendo la chiazza. Ciò nonostante, non si fermano le indagini della Procura di Brescia, che, dopo aver disposto l’acquisizione della documentazione rilevante, intente far chiarezza su cause e responsabilità dell’accaduto.
In merito, non sembra avere dubbi Garda Uno che attribuisce le responsabilità all’azienda bergamasca che gestisce l’impianto di depurazione costruito in una delle gallerie dismesse della vecchia gardesana. L’impianto, infatti, è stato danneggiato da una frana  che a febbraio 2012 ha lesionato e ostruito l’unica via d’accesso al depuratore i cui fanghi, secondo Garda Uno, sarebbero causa di inquinamento. In ogni caso, mentre vengono svolti gli accertamenti del caso, rimane forte l’allarme sulla qualità delle acque, reso ancor più grave dalla concomitanza con la stagione turistica.

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