Castelletti: “In Loggia, la nostra pacifica armata”

L'ex candidata di Brescia per passione, ora apparentata con Del Bono, fa il punto sulla campagna elettorale: "Negli ultimi giorni, abbiamo visto il peggio della politica".

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(red.) Un fine di campagna elettorale avvelenato, ma Laura Castelletti assicura che in Loggia non porterà le bandiere rosse, ma al massimo la pacifica armata di Brescia per Passione.
A poche ore dalla fine della campagna elettorale, Castelletti, apparentata con Emilio Del Bono, fa il suo appello al voto. “Nell’ultima settimana abbiamo visto il peggio della politica e più bocche schiumanti che sorrisi. Del resto, quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore. Ma la Loggia non è un bottino da spartire, perché la città ha bisogno di bresciani che governino in sintonia la città”. In caso di vittoria, con Castelletti andranno in Loggia Mafalda Gritti, assessore tecnico ai servizi sociali del comune di Castel Mella (carica che non sarebbe incompatibile con quella di consigliere comunale, ma delle eventuali dimissioni se ne parlerà più avanti), Fabrizio Benzoni, 30enne, ingegnere gestionale, che fa parte di Brescia per passione dalle origini, e Ivan Confortini, 40 anni, da tempo attivo nel volontariato anche nella zona di Buffalora.
“Noi guardiamo a chi paga gli effetti della crisi, a chi è in cassa integrazione”, spiega Castelletti, “a chi non riceve lo stipendio o ha dovuto cambiare lavoro. Ci rivolgiamo alle persone anziane, che sono preoccupate oggi per i figli e ancor più per i nipoti. Sono problemi che sentiamo nostri, e a cui vogliamo dare risposta. In questi anni abbiamo visto, invece, un’amministrazione che ha scambiato le sue priorità con quelle dei bresciani”.
Proprio al sindaco uscente, Castelletti chiede perché non ha fatto nei cinque anni scorsi quello che oggi promette. “Chi promette oggi il bonus anziani è lo stesso che lo ha tolto”. Di servizi sociali parla anche Gritti. “Capisco che la gente non sia andata a votare,  si può condividere il sentimento di delusione, ma non siamo tutti uguali. Il tema dei servizi è sempre un po’ trattato in termini caritatevoli. Noi abbiamo un altro approccio, perché il welfare è un dovere di cui l’amministrazione ha la completa responsabilità: noi non risponderemo, caritatevolmente, a dei bisogni, ma garantiremo dei diritti”.

 

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