Brescia, nessun candidato a 5 cigni

L'associazione ha dato le pagelle in fatto di ambiente ai 10 in corsa per la Loggia. Non hanno risposto alle domande Paroli e Penocchio.

(red.) Promosssi e bocciati in ambiente: ai candidati sindaco, le pagelle di Legambiente.
L’associazione ha rivolto a tutti i candidati sindaco una serie di domande sulle criticità e sulle sfide ambientali dei prossimi 5 anni per Brescia. Le risposte pervenute sono state elaborate e sulla scorta della loro coerenza con i principi della sosteniblità ambientale e della qualità della vita urbana Legambiente ha assegnato
un giudizio sintetico complessivo, un “rating” da 0 a 5 cigni, agli impegni dei candidati. Due candidati sui 10 in corsa, poi, non hanno fornito risposte. Tony Penocchio ha apertamente rifiutato di prendere parte al confronto, mentre Adriano Paroli non ha mai risposto ai ripetuti inviti e solleciti a far pervenire le sue opinioni all’associazione.
“In entrambi i casi ha prevalso l’orientamento a mantenere una sostanziale ambiguità davanti all’elettorato. E’ evidentemente un peccato”, si legge in una nota dell’associazione, “un chiaro segnale di disinteresse e mancanza di responsabilità per temi che hanno implicazioni importanti sulla salute pubblica, di cui il sindaco è il tutore. La partecipazione di tutti gli altri candidati dimostra chiaramente che la democrazia e la trasparenza sono valori essenziali per molti, ma non per tutti”.
Guardando ai risultati, c’è subito da dire che nessuno ha conquistato i cinque cigni. I sindaci più verdi sono risultati Emilio Del Bono e Laura Gamba, con 4 cigni; seguono, con 3 cigni, Laura Castelletti, Francesco Onofri, Alberto Prandini, Giovanna Giacopini, Fiorenzo Bertocchi. Due cigni per Anna Seniga.
“Il risultato più importante della nostra valutazione”, commenta l’associazione, “è che l’ambiente ha conquistato uno spazio enormemente più importante e centrale nelle piattaforme elettorali. I candidati sindaco si collocano quasi tutti molto vicini tra loro, e dichiarano mediamente una buona sensibilità ai temi della sostenibilità. Le differenze che emergono sono dovute alla diversa plausibilità, concretezza e strutturazione degli impegni dichiarati.
Nel dettaglio, le domande hanno affrontato parecchie delle criticità ambientali sul tappeto (bonifiche, Parco delle Cave, aria, rifiuti, mobilità ciclabile, parcheggio sotto il castello, ztl, PGT, aree verdi, sede unica del Comune e torre Tintoretto). Le risposte dei candidati hanno evidenziato sensibilità e attitudini differenziate tra i diversi temi. Gli impegni più univoci riguardano il parcheggio sotto il Castello (tutti contrari), la realizzazione della sede unica (tutti contrari) e la destinazione della torre Tintoretto (tutti contrari all’abbattimento e quasi tutti per una destinazione d’uso pubblica). Per le questioni più complesse (bonifiche e rifiuti) si registra una certa cautela, anche se quasi tutti i candidati hanno espresso la volontà di imprimere una svolta significativa.
“Legambiente ha ovviamente aggiustato la propria valutazione per tenere conto del fatto che ci troviamo in campagna elettorale e che nessuno dei candidati ha avuto esperienze amministrative. Grazie alla nostra iniziativa, tuttavia, la città adesso ha uno strumento semplice e concreto per confrontare i programmi e per valutare il comportamento dei vincitori della tornata elettorale alla prova dei fatti”.

 

 

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