Green Hill, 13 attivisti a processo a dicembre

Il Gip di Brescia Mainardi ha stabilito che i 13 indagati dovranno essere giudicati a vario titolo per rapina, resistenza alle forze dell´ordine, furto e danneggiamento.

(red.) A processo per avere “liberato” i cuccioli di beagle dall’allevamento di cani Green Hill di Montichiari, nel bresciano. Martedì si è tenuta, a Brescia, la prima udienza sulla richiesta di rinvio a giudizio per i 13 attivisti (quattro uomini e nove donne) che, il 28 aprile dello scorso anno superarono il cordone di polizia, scavalcarono le reti, entrarono nell’allevamento di proprietà della multinazionale americana Marshall e portarono all’esterno le bestiole nascondendole nelle tasche delle felpe, tra gli applausi di centinaia di manifestanti.
Il pm bresciano Ambrogio Cassani infatti aveva chiesto il rinvio a giudizio dei tredici attivisti per furto, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Due rischiano anche la rapina impropria: una volta raggiunti dagli agenti, nel prato che circonda la Green Hill, si rifiutarono di restituire i cuccioli. Fermati immediatamente dalle forze dell’ordine, tutti passarono due giorni in carcere prima di essere rilasciati.
Per il giudice dell´indagine preliminare Paolo Mainardi fra qualche mese i 13 indagati dovranno essere processati a vario titolo per rapina, resistenza alle forze dell´ordine, furto e danneggiamento.
Gli imputati sono stati prosciolti dall´accusa di resistenza che li riguardava in modo generico. Una decina di persone è stata rinviata a giudizio per furto, con l´ipotesi di violazione dell´articolo 624 bis del codice penale. In tre casi, invece, il processo è stato disposto per resistenza, rapina e lesioni: e tutti e 13 sono accusati di danneggiamento.
Il processo è fissato per il prossimo 10 dicembre.
Il 18 settembre si tiene invece un altro filone dell’indagine, quello che riguarda le irregolarità che, secondo l’accusa, avrebbero commesso, in relazione all’allevamento, per il capo dei vigili di Montichiari e per il dirigente del servizio veterinario della Regione Lombardia, accusati, rispettivamente, di omessa denuncia e falso in atto pubblico, e di aver autorizzato il canile a tatuare i beagle.

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