Caffaro, “Alla Regione le competenze operative”

Mozione (primo firmatario il leghista Rolfi) per chiedere al Governo "ulteriori fondi per la messa in sicurezza, la bonifica e il monitoraggio sanitario della popolazione".

(red.) Sulla questione legata all’inquinamento da Pcb ed altre sostanze inquinanti sui terreni attorno all’area “ex Caffaro” di Brescia, il Consiglio regionale ha discusso due distinte mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega Nord.
Il Consiglio regionale ha approvato, con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle, la mozione della Lega Nord (primo firmatario il bresciano, ed ex vicesindaco della Leonessa, Fabio Rolfi) che sollecita la Giunta a chiedere al Governo lo stanziamento di ulteriori fondi da destinare alle operazioni di messa in sicurezza, di bonifica delle aree inquinate e di monitoraggio sanitario della popolazione residente”.
Al documento è stata aggiunta una sollecitazione proposta da Mauro Parolini (Pdl) e sostenuta da Fabio Pizzul (Pd) per far mantenere in capo allo Stato la gestione del sito classificato di interesse nazionale ma dando alla Regione la competenza “operativa” (emendamento Pizzul) sugli interventi. Nella mozione si chiede inoltre di attivare il “Comitato di indirizzo e controllo” previsto dall’accordo di programma del settembre 2009 “valutando la possibilità di garantire la partecipazione dei rappresentati delle Associazioni del territorio”.
Il Consiglio regionale ha invece respinto con 44 voti contrari e 27 a favore, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Gianpietro Maccabiani) con la quale si chiedeva tra l’altro alla Giunta regionale di predisporre un piano di finanziamento nazionale e internazionale per la bonifica dell’area “puntando prioritariamente”, nell’ambito delle competenze regionali, al recupero delle risorse altrimenti destinate ai grandi progetti infrastrutturali in Lombardia.
Principio non accolto dai Gruppi di maggioranza ma anche dall’assessore all’Ambiente, Claudia Terzi che insieme all’assessore alla Salute, Mario Mantovani, è intervenuta prima del voto finale sui due documenti.
Per Terzi “non è pensabile che sia Regione Lombardia a trovare i soldi per interventi di bonifica nei siti di interesse nazionale. Lo deve fare lo Stato”. L’assessore ha aggiunto che domani, mercoledì 24 aprile, sarà a Roma per la sottoscrizione delle convenzioni per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza in ottemperanza a quanto contenuto nell’accordo di programma stipulato nel settembre 2009.
L’assessore Mantovani ha invece precisato che ieri, lunedì 22 aprile, in un incontro con i direttori generali di Azienda Ospedaliera e Asl di Brescia si sono assunti impegni per verificare le condizioni sanitarie dei 1200 soggetti sottoposti in passato a controlli e monitorare “ex novo” 1500 persone (tra cui i bambini prima esclusi e le gestanti).
Altre 1.500 persone saranno oggetto di indagine sanitaria. Lo ha annunciato il vice presidente della Regione Lombardia e assessore alla Salute, intervenendo in Consiglio regionale in merito alla vicenda Caffaro di Brescia.
“Proprio ieri (lunedì, ndr.)”, ha spiegato, “ ho incontrato i presidenti dell’Azienda ospedaliera bresciana e dell’Asl e abbiamo assunto altri impegni concreti per mettere in campo al più presto nuove iniziative. Abbiamo infatti deciso di estendere l’indagine di carattere sanitario già compiuta su 1.200 soggetti ad altri 1.500, proprio per cercare di capire cosa possa veramente essere successo dopo un certo numero di anni”. “Fra l’altro”, ha proseguito, “vorremmo estendere l’indagine ai bambini (precedentemente esclusi), che oggi sono i ‘figli’ dell’incidente, e alle gestanti per quanto riguarda il latte materno”.
“Sono provvedimenti”,  ha concluso il vice presidente, “ che servono a rassicurare e che devono tranquillizzare”. L’assessore alla Salute ha anche spiegato che i nuovi provvedimenti saranno illustrati nel dettaglio nella prossima Giunta itinerante, che si svolgerà a Brescia.

 

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