Capriano, presidio della Rete antinocività

Manifestazione di Rab e Coordinamento Sos Scuola per chiedere alle istituzioni bresciane di spezzare gli indugi e avviare le bonifiche sul territorio.

(red.) Sabato 20 aprile gli attivisti della Rab (retye antinocività bresciana) e del Coordinamento SOS Scuola hanno organizzato un presidio in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal Comune di Capriano del Colle sull’inquinamento da Pcb dove interverranno esponenti di Asl, Arpa e Provincia, simile a quella che si è tenuta mercoledi sera a Castel Mella (Brescia). L’appuntamento è per le 10 alla Cascina San Giorgio.
“Abbiamo partecipato all’ assemblea di Castel Mella e oggi vogliamo anticipare alcune riflessioni  perché crediamo che sia doverosa un’informazione completa e imparziale  e auspichiamo finalmente una forte presa di coscienza di tutti i cittadini , per  imporre la tutela  di  un  diritto inalienabile:  il diritto alla salute”, si lege nel volantino distribuito in occasione della manifestazione.
“Finora hanno cercato di aggirarci con termini tipo  “incrementi poco significativi” “stiamo monitorando”-” la situazione è sotto controllo”-“sono dati non scientificamente provati”…; e il  tutto, naturalmente, ben condito da affermazioni generiche, e ben farcite con citazioni (parziali e strumentali) di decreti e articoli. La solita solfa insomma. Ci siamo sentiti dire che il Pcb che è stato dichiarato cancerogeno dallo IARC e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità da soli due mesi,  ma non che è stato semplicemente “rivalutato”, perché è nota la sua nocività  fin dagli anni 40. Hanno aggiunto che non è loro colpa (come se fosse la nostra) che le risorse scarseggiano, che la trasmissione televisiva, concentrata in un paio d’ore, ha creato un allarmismo ingiustificato”.
“La verità”, continuano rab e Coordinamento Sos Scuola, “è che ad oggi Brescia è tra le 3 città con l’aria più inquinata d ’Europa per la concentrazione di tre principali inquinanti: biossido d’azoto, Ozono  e PM10 e diossine. La verità è che l’acqua di falda è inquinata in corrispondenza del sito industriale Brescia Caffaro da cromo esavalente, tetracloruro di carbonio e tri-teracloroetilene”. “La verità e che i dati ufficiali parlano di cromo esavalente ad oggi 18 volte superiore ai limiti, mercurio (3 volte superiore ai limiti)  solventi, pesticidi, sgrassanti (la cui somma raggiunge il doppio del limite di legge); La verità è che si parla a Brescia di una possibile contaminazione da cesio 137”, continua il volantino.
“La verità è che un recente studio del servizio prevenzione dell’Asl di Brescia e dell’Istituto superiore di Sanità, contiene dati allarmanti  e   certifica che, il livello di pcb nel sangue dei bresciani è da record. La verità è che l’esame del PCB ha un costo di 132,00 € e di 250 € (enunciato proprio dalla dottoressa dell’Asl)  e che  i  medici di base  sono obbligati a essere titubanti a prescriverlo (se non in casi particolari).La verità è che abbiamo un tasso di mortalità, rispetto alle città industrializzate del nord Italia, che fa venire i brividi (pubbl.Dr.Ricci – Mantova) e che lo stesso  Progetto Sentieri  (fin.dal Min. della Salute) certifica che a Brescia “ i valori osservati per la mortalità per tutti i tumori  sono superiori all’ atteso.”
“Potremmo riportare dati all’infinito”, concludono gli attivisti bresciani, ma la considerazione che più ci preme è che ancora nessuno parla di bonifica: non ci sono soldi, ci viene detto, ma per noi  è sufficiente ricordare quanti  ne sono stati impegnati per  opere inutili per l’uomo e dannose per  l’ambiente (Tav, Brebemi, parcheggi, statue, piazze, metro, tunnel, etc.) e mai per bonifiche! La verità e che le bonifiche  devono  avere luogo indipendentemente da valutazioni di tipo costi-benefici; Quando un’area viene definita Sito Inquinato di Interesse Nazionale, non vanno attesi i risultati di ulteriori studi, nè epidemiologici, nè di tipo economico per procedere al risanamento”.

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