Maroni: “Pcb, siamo presenti”

Il presidente della Lombardi ha discusso a lungo sul tema e sulle soluzioni con le istituzioni locali. L'assessore all'ambiente Terzi: "Ritardo inaccettabile".

Più informazioni su

(red.) La costituzione di un Gruppo di lavoro allargato, il monitoraggio costante dello stato di attuazione di ogni intervento e l’uso di nuove tecnologie per la bonifica dei suoli e della falda contaminata.
E il definitivo sblocco dei 6,75 milioni di euro che Regione Lombardia ha destinato alla bonifica. Questi alcuni dei capisaldi della Comunicazione presentata a Palazzo Loggia dall’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi di concerto con il vicepresidente e assessore alla Salute, Mario Mantovani per risolvere il problema della bonifica della Caffaro. Le prossime azioni che intende perseguire il Governo regionale sono state presentate in una conferenza stampa dal presidente, Roberto Maroni, insieme al vicepresidente, Mario Mantovani, al sindaco di Brescia, Adriano Paroli e al presidente della provincia, Daniele Molgora.
“E’ una vicenda molto complessa”, ha detto Maroni, “sulla quale siamo già ben presenti e per la quale intendiamo prendere iniziative rapide. Iniziative particolarmente sentita dalla città. L’assessore e il vicepresidente hanno fatto una relazione molto dettagliata che ripercorre tutta la vicenda e le novità emerse. Posso dire che sono stati sbloccati i 6,75 milioni di euro previsti dall’Accordi di Programma del 29 settembre 2009. Proprio in base a questa intesa siamo impegnati a svolgere alcune attività. Quelle più importanti sono in capo alla Sogesid, società in house del ministero. Vogliamo governare il progetto di bonifica dell’area”, ha sottolineato Maroni, ” e garantire l’immediato avvio delle opere previste. I fondi non saranno sufficienti, per cui ho anticipato al Governo la richiesta che dia garanzia finanziaria della copertura di tutti i fondi necessari, tenuto anche conto dei vincoli che il patto stabilità impone ai sindaci”.
“Abbiamo svolto un lavoro straordinario di informazione”, ha detto il vicepresidente Mantovani, “e di formazione e per dare consigli sulla Caffaro. Dal 2001 ad oggi i lavoratori ed ex  lavoratori della Caffaro sono stati monitorati attraverso un programma epidemiologico e di controlli clinici straordinari per quanto riguarda le patologie in questione. Il programma è ancora in corso. Oggi ho incontrato sia il direttori dell’Asl che dell’azienda ospedaliera e ho chiesto loro un programma approfondito per rassicurare i cittadini. Sarà pronto fra una decina di giorni e quando torneremo qui darò una rassicurazione particolare su interventi specifici che vogliamo fare per la salute dei cittadini e, in particolare, per le donne in gravidanza. Il lavoro è stato fatto anche su 1.200 cittadini residenti. E’ nostra volontà anche quella di reperire i fondi necessari per dare tranquillità e serenità alla popolazione residente”.
“Questo è un problema da risolvere”, ha detto l’assessore all’ambiente Claudia Terzi, “non c’è niente di più odioso per le persone del timore di crescere i propri figli nel terrore di farli giocare in giardino, a scuola o nei parchi pubblici. Se certi allarmi lanciati nei giorni scorsi sono indubbiamente eccessivi, dobbiamo anche riconoscere che sono comprensibili, perchè nascono dalle esigenze profonde dell’essere umano messo di fronte a rischi per la propria salute. Quando si parla di ambiente e salute, che sono strettamente connessi, non si scherza: questo è quello in cui credo fermamente”. La questione Caffaro, benchè da tempo ben nota agli organismi competenti, ha subito ritardi che sono andati molto al di là di quanto ragionevolmente le comunit? di Brescia, Passirano e Castegnato possano sostenere. “Non è accettabile che la progettazione degli interventi previsti dall’Accordo di Programma”, ha detto ancora Terzi, “sia stata avviata solo dopo 10 anni dall’istituzione del SIN (Sito di Interesse Nazionale). A oggi, infatti, nelle aree di competenza pubblica sono stati realizzati unicamente gli interventi finanziati da Regione Lombardia con 6,75 milioni di euro e Comune di Brescia, mentre, a causa delle lungaggini burocratiche mancano all’appello le iniziative in capo al Ministero dell’Ambiente”.
Da qui, dunque, l’impego a lavorare dando priorit? 1 al caso Caffaro.
LE AZIONI CHE SARANNO ATTIVATE – Regione Lombardia, quindi, ha deciso di rafforzare da subito il ruolo di stimolo e coordinamento degli interventi di competenza pubblica previsti dall’Accordo di Programma. Presto, poi, verr? costituito un Gruppo di lavoro con la partecipazione degli Enti Locali, di Arpa, dell’ASL. L’invito a partecipare sar? esteso anche ai rappresentanti dell’Universit? e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
MONITORAGGIO E TRASPARENZA – Regione Lombardia coordiner? il processo complessivo delle attivit?, monitorando lo stato di attuazione di ogni intervento. Il tutto nell’ottica di una trasparenza completa, fondamentale per tornare a dare fiducia e speranza alle comunit?.
NUOVE TECNOLOGIE – La novit? sar? anche l’applicazione di nuove tecnologie di bonifica di suoli e falda contaminati.
I RAPPORTI COL MINISTERO – “Staremo col fiato sul collo del Ministero – ha aggiunto Terzi – facendoci portavoce degli interessi di Brescia, perch? vogliamo che sia garantita la completa realizzazione degli interventi nei tempi previsti. Un’altra buona notizia ? che entro la fine della prossima settimana sar? sottoscritta la convenzione fra Ministero e Sogesid. Chiederemo al Governo garanzie quanto alle necessarie coperture finanziarie per sostenere i costi degli interventi di bonifica, a partire da quelli indispensabili per il mantenimento in funzione delle attivit? di messa in sicurezza.
LA RIPERIMETRAZIONE DEL SIN – Regione Lombardia proporr? di riperimetrare il sito in accordo con gli Enti locali, per ridimensionare le aree di competenza ministeriale e consentire la gestione locale delle attivit? di bonifica e di riqualificazione. (Ln)

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.