Del Bono: “Prima le primarie, poi le elezioni”

Impietoso il giudizio del capogruppo del Pd di Brescia sulla giunta: "Anche il sindaco Adriano Paroli se ne vergogna". Per la Loggia tre priorità individuate.

(p.f.) “Non è l’avventura di un uomo solo, ma di un collettivo”. Così Pietro Bisinella, segretario provinciale del Pd di Brescia, ha introdotto l’avvio della campagna elettorale di Emilio Del Bono, candidato per il Pd alle primarie del 14 aprile in vista delle amministrative del 26 maggio.
“Prima vinciamo le primarie e poi le elezioni”, ha esordito Del Bono, “la città non ha più voglia di improvvisazione. Cambiamo l’aria è il nostro slogan, evocativo di un tema fondamentale che è l’ambiente, che è stato centrale in questi ultimi cinque anni cinque anni”. In Loggia Del Bono si impegna a tagliare sprechi e poltrone e a portare competenza e trasparenza.
“Questi ultimi sono stati anni opachi, siamo una città che non ha neanche il bilancio previsione del 2013 e non ce l’avrà fino a luglio. In pratica, fino a fine anno non sappiamo neanche quali sono i conti del Comune, che sappiamo non essere buoni. Noi ci siamo impegnati a restituire alla città la tradizione del buon governo. La città è stata grande quando ha fatto scelte lungimiranti, questi invece sono stati anni di cultura del paesone”.
Del Bono rilancia dunque l’idea della giunta dei sindaci, perché Brescia torni ad essere il capoluogo guida della provincia. “Ma serve una leadership in Loggia. Io non uso le carte di credito del Comune, non sfreccio a 200 km con l’auto del Comune, non voglio portare in loggia aspetti che non siano edificanti. Noi abbiamo la competenze e le capacità, grazie alle centinaia di persone che hanno seguito in questi anni le questioni amministrative. Io vedo gente che si candida senza aver mai partecipato neanche ad una riunione di quartiere. Non ci si improvvisa amministratori, né alla guida della città”.
Il candidato del Pd promette poi di non perdere neanche un minuto, in caso di vittoria. “Sappiamo cosa va fatto per aiutare le fasce deboli. In questi anni sono stati tagliati i servizi, i trasferimenti e gli aiuti a chi ne aveva bisogno ma si sono trovate risorse per scelte stravaganti, come stravagante è la giunta, di cui si vergogna anche il sindaco. C’è chi dice che bisogna salvare il primo cittadino e buttare la giunta, ma io penso che il problema sia chi ha guidato la macchina. Ora abbiamo bisogno di un indirizzo diverso, c’è la passione per  farlo. Abbiamo incrociato la voglia di governo civico, che non è solo perimetrata nel confine del centrosinistra ma è molto più ampia. Le primarie ci daranno la spinta giusta per arrivare alle amministrative di maggio”.
In caso di vittoria alle primarie prima e alle amministrative poi, tre le priorità. La prima, l’ambiente appunto, con la bonifica dei terreni avvelenati dalla Caffaro, l’individuazione di aree pubbliche per interventi immediati con le risorse comunali, l’apertura di una trattativa in sede nazionale per portare a casa più risorse e l’istituzione di un ufficio per trovare risorse europee e mettere in sicurezza acqua e suolo. Secondo, la ricontrattazione nel Pgt tutti gli interventi che vanno a toccare consumo terreno agricolo, per riqualificare, invece, il patrimonio edilizio. Terzo, la revisione rapida della spesa sociale per capire chi è stato più colpito dai tagli. Da ultimo, la riduzione di Imu e addizione Irpef, che pesa sulla busta paga di chi non ce la fa, come commercianti e artigiani che pagano l’Imu sulle attività produttive.
“Occorre poi pianificare il territorio in maniera sovra-comunale. Stiamo girando la città, quartiere per quartiere e, cosa che mi colpisce,  le sale sono sempre piene di persone che vogliono e sperano che le cose cambino. Registro invece la delusione diffusa verso l’amministrazione uscente, ma anche la consapevolezza che non tutti sono uguali. La gente capisce qual è a differenza e ha voglia di cambiare”.
Nessun timore, però, che proprio la voglia di cambiamento possa favorire i 5 stelle. “Tutti sanno che l’alternativa di governo siamo stati sempre noi. Il dialogo però sarà totale. Al secondo turno con queste realtà parleremo, non distribuendo poltrone, ma confrontandoci sui contenuti. Registro che c’è, del resto, una convergenza di contenuti tra tutte le opposizioni. In questo senso non vivo negativamente la competizione, ma credo nel dialogo con Laura Castelletti,  Francesco Onofri e il MoVimento 5 stelle”.
Negativo il giudizio su Paroli. “Dopo cinque anni deludenti non basta qualche operetta per convincere i cittadini di aver lavorato bene. Dopo cinque anni di promesse, siamo a fine mandato e nulla è stato fatto. Vuol dire che Paroli ha sbagliato a calcolare il proprio passo. Un sindaco zizzagante, che cambia obiettivo ogni volta. Faccio gli auguri anche a lui, ma penso che, in questi anni, non siamo stati divisi da ragioni ideologiche, né su piano personale. Ci siamo contrapposti, invece, su due diverse idee della città, idee che sono effettivamente alternative. Non siamo due offerte uguali, ma completamente opposte e questo la città l’ha capito”.

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