Bagnolo Mella, pesci morti: trovato il colpevole

La indagini della Polizia locale, aiutata da pescatori e volontari, hanno individuato in un agricoltore l’autore degli sversamenti inquinanti.

(red.) Inquinamento occasionale del Garza. La questione si è posta all’attenzione delle forze dell’ordine di Bagnolo, e degli amministratori ormai da un paio d’anni. Ma nessuno riusciva a venirne a capo.
Si trattava di periodiche “crisi” delle acque, in alcuni casi addirittura con moria di pesce. Il più delle volte a lanciare l’allarme erano stati i pescatori locali, che constatavano con disappunto il fatto che spesso, magari dopo giorni di pioggia, il corso del fiume e alcuni suoi affluenti fosse in condizioni tali da sconsigliare la pesca. Acque torbide e fetore. Ma ora, finalmente, la causa dell’inquinamento è stata individuata, ed il presunto colpevole, che avrebbe ammesso le sue responsabilità, è stato denunciato. Si tratta di un agricoltore la cui cascina si trova fuori dal territorio bagnolese e dalla quale provenivano reflui bovini, sversati in un affluente del Garza.
Come ha raccontato l’assessore alla Sicurezza, Pietro Sturla, già nella primavere 2001 si è vissuto un momento di forte preoccupazione dovuto allo stato delle acque del Garza in attraversamento del territorio di Bagnolo. Lo stesso è avvenuto la scorsa primavera. Quest’ anno poi, come ha spiegato il comandante della Polizia locale Nicola Caraffini, insieme al suo vice Thomas Morotti, la situazione si è fatta a tratti drammatica. Da febbraio, le perlustrazioni nella campagna di Bagnolo, a nord est dell’abitato si sono susseguite con regolarità, rese complicate dai campi allagati dalle piogge straordinari di questo periodo.
Le indagini sui pesci morti, analizzati dall’Istituto zoo profilattico di Brescia, non lasciavano dubbi: si trattava di liquame bovino. Come ha spiegato Sturla, il reticolo del Garza è particolarmente intricato: ad ogni passo un vaso affluente più o meno grande. Si trattava di arrivare a capo del percorso della melma che veniva sversata dopo le piogge, o in momenti non sospetti, come la notte oppure i giorni festivi.
La svolta nelle ricerche, condotte anche con l’aiuto delle guardie zoofile, è avvenuta la mattina della domenica delle Palme. Quel giorno, risalendo la corrente, Polizia locale, assessore Sturla, pescatori e volontari, sono arrivati all’imbocco di una tubazione che, dopo aver attraversato un bel tratto di campagna, proseguiva in direzione di un cascina con mucche e bufale da latte. Il proprietario è stato quindi interrogato e lo stesso ha ammesso di avere a occasionalmente fatto defluire  tramite quella tubazione liquame bovino nel vaso affluente del Garza. L’agricoltore, non bagnolese, è stato denunciato all’autorità giudiziaria  per violazione delle norme contenute nel Testo Unico sul’Ambiente. Rischia, come massimo della pena, due anni di carcere e un’ammenda di 10mila euro, oltre al fatto di dover ripristinare il buono stato del corso d’acqua inquinato.

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