Parco delle Cave, un tavolo di progettazione
La Consulta per l’Ambiente ha avviato la riflessione sull'area. No alla localizzazione di un nuovo palazzetto dello sport, di strutture commerciali o altri sviluppi edilizi.
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(red.) La Consulta per l’Ambiente del Comune di Brescia, presieduta dall’avvocato Pietro Garbarino, ha avviato nelle scorse settimane i lavori di riflessione sul Parco delle Cave, così come sollecitato dall’Amministrazione Comunale in una recente comunicazione di Giunta del Gennaio scorso.
I lavori sono stati indirizzati innanzitutto a definire con cura il quadro tecnico, informativo e operativo entro cui la Consulta si muoverà nell’interazione con l’Amministrazione Comunale: massima trasparenza nel metodo di lavoro e nelle fasi operative; assoluta priorità ad una progettazione partecipata da parte di tutte le associazioni, i comitati di quartiere, i cittadini; rispetto del ruolo istituzionale della Consulta stessa.
“In tal senso”, la Consulta comunica alla cittadinanza e all’Amministrazione Comunale che “la riflessione in corso si riferirà all’area complessiva del futuro Parco delle Cave, piuttosto che ai soli spezzoni marginali a sud dell’autostrada, oggetto di schema di convenzione con la società Nuova Beton. La destinazione e configurazione di questi ultimi è chiaramente subordinata e complementare rispetto al disegno complessivo del Parco”.
Tutte le associazioni riunite nella Consulta ribadiscono inoltre la loro “netta contrarietà alla localizzazione nell’area del Parco di un nuovo stadio o palazzetto dello sport, di strutture commerciali o altri sviluppi edilizi. E’ necessario invece restituire quell’area alla città in condizioni risanate e rinaturalizzate, nella forma, appunto, di Parco delle Cave. Senza escludere la possibilità di spazi per attività ludico-sportive leggere, come piste ciclo-pedonali, aree attrezzate, ecc., la cui tipologia e localizzazione faccia parte anch’essa della progettazione partecipata. La Consulta ribadisce il proprio impegno per progettare insieme alla cittadinanza la riqualificazione ecologica, non più differibile, della zona est della città”.
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