Orzivecchi, tangenziale: scorie proibite

Chiuso l’incidente probatorio, la perizia del Gip ha rilevato nel materiale utilizzato la presenza di cromo e bario in concentrazioni oltre i limiti consentiti dalla legge.

(red.) Nella realizzazione del sottofondo della nuova strada provinciale 235 di Orzivecchi, l’impresa bergamasca “Locatelli” avrebbe utilizzato scarti di fonderia con un livello di cromo superiore a quanto ammesso dalla legge, e materiale in cui la concentrazione di scorie di dimensioni maggiori ai 125 millimetri consentiti supera il 50%.
Questo è quanto sarebbe emerso linedì mattina, in occasione dell’incidente probatorio relativo al sequestro dei cantieri della statale orceana, che si è concluso con la relazione firmata dai periti Paolo Rabitti e Giampaolo Sommaruga, incaricati dal Gip Luciano Ambrosoli di valutare la natura merceologica e chimico-fisica delle materie prime impiegate per realizzare il sottofondo dell’arteria stradale.
Nel documento è stato spiegato che il materiale prelevato e campionato nell’ambito della perizia non risulta conforme al capitolato nella misura del 100%.
Inoltre, dalle indagini, è risultato che le scorie non sono quasi mai state miscelate con sabbia, ma disposte in strati o lenti. Si è rilevato poi il mancato rispetto del parametro di compatibilità in quanto sono risultati fuori limite parecchi campioni per il cromo. Nella perizia è stato anche segnalato che la ghiaia, che sarebbe dovuta provenire da depositi alluvionali, contiene una certa percentuale di scorie che presentano un’elevata concentrazione di cromo. In sostanza, al posto di fornire ghiaia, secondo i periti, è stato fornito e utilizzato un materiale apparentemente simile, ma con scorie. I periti hanno dunque confermato che la maggior parte dei campioni non è accettabile per la mancata conformità alle dimensioni granulometriche consentite dalla legge, ed una parte di questi non lo è anche per il livello di cromo e bario che contengono.
Durante la perizia sarebbero state rilevate addirittura scorie di una trentina di centimetri.
In aula, lunedì mattina, c’era anche Pierluca Locatelli, titolare dell’impresa orobica, iscritto nell’elenco degli indagati, dal pubblico ministero Carla Canaia, insieme alla moglie ed a quattro suoi collaboratori, con l’accusa di traffico illecito di rifiuti.
Terminato l’incidente probatorio le indagini proseguono. A questo punto, il pm potrebbe avere in mano gli elementi necessari per decidere se chiedere il rinvio a giudizio degli indagati e pronunciarsi sul dissequestro dei cantieri della tangenziale. Il pm potrebbe anche decidere di mantenere i sigilli sulle parti della strada interessate dall’inquinamento e permettere la prosecuzione dei lavori in altre aree del cantiere.
Ovviamente, l’auspicio del sindaco di Orzivecchi, Liliana Ferrari, presente lunedì in Procura, è che i lavori possano riprendere al più presto, a patto che non ci sia nulla di pericoloso nel sottofondo della strada.

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