Via Milano, senza luce e gas dopo il blitz

L'edificio era stato dichiarato inagibile dopo il blitz in via Milano di un mese fa. Residenti e attivisti hanno fatto irruzione negli uffici dei servizi sociali di piazza Repubblica.

(red.) Una delegazione di Diritti per tutti ha fatto irruzione nel primo pomeriggio di giovedì 14 febbraio negli uffici dei servizi sociali di piazza Repubblica per chiedere una soluzione per gli abitanti della palazzina al numero 140 di via Milano, a Brescia.
Sta diventando insopportabile, infatti, la situazione quella che grava sulle spalle di 16 famiglie, tutte straniere, che abitano sopra il magazzino di via Milano dove le forze dell’ordine avevano trovato oltre 40mila capi sequestrati, dopo il blitz di un mese fa. Pochi giorni dopo, arrivò la dichiarazione di inagibilità e furono staccati gas e riscaldamento. Sette delle 25 famiglie, nel frattempo, hanno trovato soluzioni alternative. Le altre, che continuano a pagare affitti dai 400 ai 600 euro al mese, con l’intermediazione dell’associazione Diritti per Tutti, stanno trattando con la proprietà (diversi i proprietari degli appartamenti: Immobiliare Sebino Franciacorta, Vivaldini e Finmolino).
“Ma senza risultati”, hanno raccontato Elena e Paola, due volontarie dell’associazione, “è un continuo rimandare la soluzione oppure vengono proposte soluzioni abitative dove non c’è il riscaldamento o molto precarie”. Nel frattempo, le famiglie (comprese tre donne in dolce attesa e 8 bambini) si arrangiano come possono. “Per riscaldarci dormiamo con tre o quattro pantaloni”, ha raccontato Hannan Zirari, una mamma, “siamo riusciti a fare una doccia calda dopo tanto tempo, grazie all’ospitalità dei volontari”.
L’associazione Diritti per tutti, che si è occupata di fare un censimento dei residenti, ha provato a contattare gli uffici comunali  dei servizi sociali, ma sono stati rimbalzati: è una questione che devono risolvere i proprietari. “Viene spontaneo”, conclude Paola, “confrontare questa situazione con quella di via Marchetti. In quel caso, gli inquilini furono subito trasferiti nelle case di via Orzinuovi e fu lo stesso sindaco a riconsegnare le chiavi delle nuove abitazioni. Qui, ci siamo solo noi”.

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