M5S: “Inceneritore, si proceda al sequestro”

Dopo l'allarme sicurezza lanciato da Arpa, i grillini chiedono che il Comune abbandoni l'atteggiamento di sudditanza verso A2A e si costituisca parte civile.

(red.) Il Movimento 5 Stelle ribadisce la sua contrarietà all’inceneritore e si indigna per le parole dell’assessore del Comune di Brescia Mario Labolani che, parlando con alcuni organi di stampa, lo  ha elogiato.
“A Brescia”, si legge in una nota, ” proprio l’inceneritore ha fermato la raccolta differenziata, che, nei cinque anni di Giunta Paroli è rimasta ferma al 40%, ben distanti da quel 65% che la legge imponeva di raggiungere entro il 31 dicembre 2012. Di fatto, siamo una città fuorilegge, e per questo le casse pubbliche comunali potrebbero subire duri contraccolpi in termini di sanzioni pecuniarie. Questo risultato per l’assessore Labolani è dare il massimo?”.
Il M5S ricorda che i rifiuti bruciati dall’inceneritore sono passati dalle 266.000 tonnellate del 1998 (oltre le quali Comune e ASM avevano promesso di non eccedere, come prevedeva il ‘patto ambientalista’ siglato con la città a metà anni Novanta) alle 800.000 attuali, con un aumento di oltre il 200% e a fronte di una spesa pubblica prossima al miliardo, di cui quasi 500 milioni di finanziamento statale CIP6.
Per implementare la raccolta differenziata, il M5S da tempo propone la strategia Rifiuti Zero. “A San Francisco, città di 800.000 mila abitanti, la differenziata è all’80% e non c’è bisogno di inceneritori. I rifiuti organici vengono inviati ad una centrale di compostaggio che produce un ottimo fertilizzante agricolo; tutto il resto viene riciclato. Raccolta differenziata spinta, riciclaggio, riduzione della produzione a monte dei rifiuti, riduzione degli imballaggi, diffusione di prodotti sfusi ed alla spina, pratiche di scambio, riuso, riparazione e dono degli oggetti, incentivi ai produttori e consumatori sostenibili. Tutte queste pratiche virtuose rendono Rifiuti Zero non un’utopia, bensì una realtà che in molte località del mondo si sta già realizzando”. Certo, occorre tempo, ma, soprattutto una volontà politica forte di avviare un processo di cambiamento che persegua l’interesse della collettività.
“Non vi è stata,  di fatto alcuna politica volta a incoraggiare la riduzione a monte dei rifiuti, o adottare metodi efficaci di raccolta differenziata, come il ‘porta a porta’, applicato con successo in molte città (tra cui Salerno, volata dal 15 ad oltre il 70% di r.d. in un anno). I fatti dimostrano che raccolta differenziata e incenerimento sono due approcci totalmente in contraddizione: la prima recupera materiali, mentre l’inceneritore brama un continuo aumento di rifiuti da distruggere per generare dividendi fra i propri azionisti, fra i quali vi è anche il Comune di Brescia”. La giunta Paroli, secondo i grillini, però non ha fatto nulla in cinque anni neanche per   promuovere sensibilità ed educazione, “che sono importanti ma non sufficienti”.
Il M5S, poi, riprende l’allarme sicurezza lanciato dall’Arpa. “Riteniamo sia doveroso procedere al sequestro immediato dell’impianto perché si proceda a verifiche approfondite. Chiediamo, nuovamente, che il Comune di Brescia, anziché mantenere un atteggiamento che pare quasi di sudditanza rispetto alla società A2A s.p.a., prenda atto della gravità della situazione e si adoperi per garantire il bene primario della salute dei cittadini, anche, eventualmente, costituendosi parte civile in un eventuale futuro processo penale qualora questo fosse lo sviluppo giudiziario della vicenda”.
I cittadini attivi del MoVimento5 Stelle Brescia, dal canto loro, seguiranno con la massima attenzione la vicenda giudiziaria in corso, e sono pronti, a tempo debito, a costituirsi parte civile, in caso di avvio del processo penale, per continuare nella propria azione di tutela della salute e dei diritti dei cittadini.

 

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