Brunello confessa: “Sì, ho falsificato i dati”

L'ex ad di Artematica, ascoltato per quattro ore in Procura a Brescia, avrebbe ammesso le proprie responsabilità. "L'ho fatto per pagare i fornitori ed evitare penali".

(red.) Ha ammesso di avere gonfiato il numero degli ingressi alla mostra su “Matisse, la seduzione di Michelangelo”, che si è tenuta a Brescia da febbraio a giugno del 2011, per ottenere il bonus dell’amministrazione comunale e così pagare i debiti con i fornitori ed evitare, in questo modo, penali.
Andrea Brunello, ex direttore di Artematica, la società di Treviso cui era stata affidata la organizzazione dell’allestimento museale a Santa Giulia, si è dichiarato unico responsabile della truffa che ha fatto intascare indebitamente alla società (messa in liquidazione dopo che è scoppiato il caso) 550mila euro, a cui si aggiungono altri 250mila per l’allestimento sugli Inca dell’anno precedente.
Brunello, ascoltato per quattro ore in Procura dai pm che conducono l’inchiesta in cui l’ex amministratore delegato di Artematica risulta essere l’unico indagato per truffa aggravata, avrebbe dunque ammesso le proprie esclusive responsabilità. “Avevo i fornitori alle calcagna e non c’erano soldi”, sarebbe stata la giustificazione”, aggiungendo inoltre che “non sarebbe stato difficile scoprirmi, bastava controllare”.
Secondo quanto emerso pare che Brunello chiederà il patteggiamento.
IL CASO “BIGLIETTI GONFIATI” E’ una foto pubblicata su Facebook dall’ex consigliere comunale Pd Rocco Vergani, che raffigura un biglietto della mostra su “Matisse, la seduzione di Michelangelo” ad innescare la miccia che porterà poi in luce i primi sospetti sul reale numero di ticket venduti per l’esposizione. E’ la fine di agosto 2012 e sul profilo social dell’esponente democratico viene pubblicato un post, correlato di immagine di un tagliando alla mostra, che riporta un numero progressivo acquistato l’8 giugno 2011: 127.055.
E qui scatta il primo dubbio: se all’inizio giugno i visitatori erano 128.000 e se le matrici Siae sono sequenziali, com’è stato possibile arrivare a 248mila in 20 giorni, visto che la mostra si è chiusa il 26 giugno? Un interrogativo legittimo, quello di Vergani, soprattutto considerando che il contratto stipulato tra Fondazione Brescia Musei e Artematica stabiliva premi aggiuntivi al finanziamento erogato dall’ente promotore, sulla base dei risultati raggiunti. In particolare, il contratto stabiliva un premio di 300mila euro alla società organizzatrice a fronte del raggiungimento di 230mila visitatori e a seguito di opportuna verifica da parte di Brescia Musei delle matrici Siae. Premio che è stato pagato ad Artematica sulla base dell’autocertificazione prodotta che riportava la cifra di 248.862 ingressi, oltre la soglia, dunque, necessaria per far scattare il bonus previsto dal contratto con la Loggia.
LE RICHIESTE DI CHIARIMENTO DELLA LOGGIA Dopo la pubblicazione della matrice del tagliando “sospetto”, il sindaco di Brescia Adriano Paroli chiede di fare chiarezza sul numero di ingressi alla mostra su Matisse, ma le risposte di Brunello, ad di Artematica, si fanno attendere e, nella prima parte dei solleciti rivolti alla società trevigiana dall’amministrazioen comunale e da Fondazione Brescia Musei, insoddisfacenti.
Tentennamenti e incertezze che hanno sollevato anche la politica e prodotto diverse interrogazioni, da parte dell’opposizione in Loggia, sulla vicenda.
IL CASO MATISSE FINISCE IN PROCURA Dopo la querelle tra Artematica e la Loggia, la Procura della Repubblica di Brescia, all’inizio dis ettembre 2012, apre un fascicolo. Un accertamento preliminare, per raccogliere informazioni, che diventerà poi un fascicolo per truffa aggravta nella quale verrà iscritto, come unico indagato, Andrea Brunello, ad della società, nel frattempo messa in liquidazione.
LA SIAE E I NUMERI “REALI” E’ poi la Siae a svelare il vero numero dei tagliandi venduti per la mostra a Santa Giulia. I biglietti emessi dal 12 febbraio al 12 giugno dicono che i visitatori sono stati 124.184 di cui paganti 111.162, gratuiti 11.215, 1.807 con abbonamento.
Evidentemente, una cifra ben lontano da quella dichiarata da Artematica, che sosteneva di aver staccato 248.862 biglietti. Il Comune, insieme a Brescia Musei, intraprende dunque le dovute azioni civili e penali per recuperare le somme date indebitamente ad Artematica. Ma le “sorprese” non sono finite.
TAROCCATA ANCHE LA MOSTRA SUGLI INCA Il Comune di Brescia, dopo avere accertato che i biglietti della mostra su Matisse erano stati gonfiati, vuole fare luce anche sui dati riguardanti i titoli di accesso rilasciati per la mostra “Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro”, esposizione che si è svolta nel Museo di Santa Giulia dal 4 dicembre del 2009 al 27 giugno del 2010.
Il totale dei visitatori certificati da Siae è di 207.854, di cui 194.015 paganti. Naturalmente, i dati differiscono rispetto ai modelli C1 consegnati da Artematica alla Fondazione Brescia Musei, che parlavano di 283mila e 439 ingressi. Secondo il contratto stipulato dalla Fondazione Brescia Musei con Artematica, nel caso di visitatori paganti inferiori a 200.000 ma superiori a 150mila era prevista una riduzione del corrispettivo di 250mila euro più Iva.
LA LOGGIA DA’ IL BENSERVITO AD ARTEMATICA Dopo il clamore sollevato dalla vicenda “biglietti gonfiati”, il Comune di Brescia, che aveva in programma di realizzare, nel 2012, un’altra mostra, quella sui Maya, decide di sciogliere qualsiasi rapporto di collaborazione con Artematica, cui sarebbe toccato il compito di allestire l’esposizione.
Brunello, però, non ci sta e va al contrattacco, annunciando che la Loggia, per la risoluzione di quest’ultimo contratto, dovrebbe rifondergli 2 milioni di euro per la mancata realizzazione della mostra sui Maya  e anticipando che la stessa verrà probabilmente realizzata in un’altra città. Intanto, la vicenda ha strascichi anche politici: a seguito dello scandalo, l’assessore alla Cultura Andrea Arcai rinuncia ad una parte della sua delega. Affidata dunque all’assessore Silvano Pedretti la delega su Santa Giulia, grandi mostre e complessi museali.
SEQUESTRATI I BENI DI BRUNELLO Beni sequestrati per un valore di 700mila euro ad Andrea Brunello, ex amministratore delegato di Artematica  (società messa in liquidazione il 6 settembre) nell’occhio del ciclone per la vicenda dei biglietti gonfiati nelle mostre al museo di Santa Giulia a Brescia.
E’ questo l’ultimo capitolo del caso Matisse, deciso dal tribunale di Brescia che ha deciso il sequestro conservativo di beni nell’ambito della causa per accertamento di responsabilità civile avviata da Brescia Musei nei confronti dell’ex ad.
Il giudice Gianluigi Canali ha in questo modo voluto garantire la Fondazione, che ha un credito di 550mila euro nei confronti di Artematica.
Ora l’ultimo atto: l’interrogatorio di Andrea Brunello in Procura e le ammissioni davanti al pm Claudio Pinto.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.