Gianfranco Paroli: “Ecco perchè scendo in campo”

Il fratello del primo cittadino di Brescia ha spiegato le ragioni della sua candidatura in Loggia con una lista civica. "Per dare voce a chi non ha voce".

(red.) La candidatura di Gianfranco Paroli, fratello del sindaco uscente di Brescia, Adriano, alle prossime amministrative in Loggia ha suscitato clamore. Per spiegare la propria “discesa in campo”, Gianfranco ha scritto una lettera aperta ai concittadini, motivando la scelta.
Definendola una “decisione difficile, molto sofferta, meditata non una, ma mille volte, sapendo che necessariamente avrebbe creato screzi familiari”, Paroli sottolinea che da oltre due anni “sta lottando” per “dare voce ai vari interlocutori istituzionali” con i quali ha avuto contatti (compreso il sindaco, suo fratello, viene sottolineato) e, di fronte alla mancanza di risposte sul caso movida al Carmine, ha deciso di dare lui stesso “voce a chi non ha voce”.
Nella missiva, Gianfranco Paroli sottolinea come la sua scelta sia motivata dalle numerose lamentele che i concittadini residenti nel centro della città gli presentano quotidianamente per i problemi legati al frastuono ed al rumore della vita notturna nei locali del quartiere.
“L’amministrazione comunale”, scrive il candidato della civica “Lista Gianfranco Paroli”, “ha dipinto il quartiere del Carmine, facendolo passare per un quartiere vivo e rinato. L’opposizione, sempre pronta e tempestiva a criticare l’operato o il non operato di chi attualmente governa la città, non ha, per ora, mosso una foglia: silenzio assoluto”, secondo il fratello del primo cittadino.
Invece di valorizzare le qualità e anche “l’umanità” presente nel quartiere, sottolinea nella lettera aperta Gianfranco Paroli, “l’amministrazione ha preferito la via più semplice, più consumistica, più sleale: favorire la movida”.
Sul presunto “premio” assegnato al Carmine nei giorni scorsi per la qualità della vita notturna nel quartiere, almeno secondo la “Guida al piacere e divertimento 2013”, il fratello del primo cittadino stigmatizza come tale riconoscimento in realtà non tiene conto degli “effetti degenerativi e dannosi per la salute del favorire l’uso di alcol (e  avolte non solo)” e “lo scempio morale a favorire la permanenza in strada di ragazzi più o meno giovani fino a tarda notte per bere alcol fino allo sballo”.
“E’ chiaro”, chiosa il candidato sindaco Gianfranco Paroli, “che quanto sopra è solo l’effetto scatenante che mi ha fatto decidere di propormi alla città alle prossime leezioni amministrative: molte altre sono invece le problematiche”, conclude il fratello del sindaco, “che in questi giorni mi stanno sottoponendo cittadini di tutta la città ai quali “volgio dare voce” con la mia candidatura”.

 

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