“Il Pgt non va bene”, Legambiente ricorre

Presentato al Tar un documento che critica le scelte della giunta Paroli. "Inutile consumo di suolo e un parcheggio sotto al Castello che toglie ossigeno al metrobus".

(red.) Legambiente Brescia ha presentato un ricorso al Tar contro il Piano di governo del territorio, l’ex-Prg, realizzato dalla giunta del sindaco Adriano Paroli e approvato nei mesi scorsi dal consiglio comunale tra le proteste dell’opposizione.
Secondo gli ambientalisti il documento è un’occasione mancata per riqualificare e rendere omogeneo il tessuto urbanistico della città. “Si fa l’errore di presentare Brescia come una comunità in crescita, quando non è così, e c’è un inutile consumo di suolo”, ha commentato Isaac Scaramella, “ora vedremo se la legge entrerà nel merito, dato che le oltre 100 osservazioni che abbiamo presentato sono state bocciate con risposte superficiali”. C’è poi la tematica legata alla mobilità, e l’associazione critica il fatto che l’amministrazione, invece che realizzare i parcheggi scambiatori per la metropolitana leggera automatica, abbia intenzione di investire diversi milioni di euro per il parcheggio sotto al Castello. “Tra poco il metrobus sarà operativo e non è stata ancora pensata un’integrazione con le linee di superficie e con le piste ciclabili”.
Ci sono poi le zone contaminate, come l’area Caffaro e la cava di via Piccinelli, che non sono mai state affrontate con il dovuto coraggio dall’amministrazione comunale: “Quella che chiamano bonifica nella ex cava Piccinelli è un lieve maquillage”, ha detto Carmine Trecroci al Bresciaoggi. “Solo una piccola parte dei detriti radioattivi verrà posta in bidoni da portare in un altro sito di Nucleco; il resto verrà ricoperto da un nuovo telo, uguale a quello consunto. L´amministrazione è persino sorda ai richiami dell´Asl per una soluzione definitiva, Asl che comunque non ha la possibilità di controllare se la falda sarà contaminata. Siamo tutti in grande allarme”. Anche per la bonifica della zona Caffaro “nulla si è fatto, anzi si è smesso di cercare i finanziamenti, nazionali o europei, e si fa solo un ritocchino nei giardini di via Nullo”.

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