Bracconaggio, anatre liberate a Manerbio

Localmente vengono chiamati Sguass: gli anatidi sono imprigionati in un complicato sistema di tunnel e reti. Decine gli esemplari liberati.

(red.) Dietro all’attività di caccia, in un capanno autorizzato della Bassa Bresciana, si nascondeva la cattura illegale di anatre, mediante l’uso di un ingegnoso sistema di gabbie trappola. “E’ l’ottavo impianto di uccellagione per anatidi che sequestriamo con la polizia provinciale di Brescia a partire dal 2010, anno in cui abbiamo iniziato a monitorare gli appostamenti fissi di caccia agli anatidi, localmente chiamati Sguass”, spiega Antonio Delle Monache, coordinatore Guardie Giurate Wwf. “Il sistema di cattura sfrutta la tendenza gregaria delle anatre. Nel gabbione principale le anatre da richiamo attirano i migratori, che entrano in tunnel di rete esterni. Il cacciatore dal capanno aziona con un cavo la porta di ingresso, chiudendola e imprigionando le anatre selvatiche”.
Nell’ultimo sequestro, nel comune di Manerbio, sono stati inoltre  rinvenuti e sequestrati, nel corso del controllo addirittura otto fucili, occultati in cassoni nascosti, venendo meno all’obbligo di legge in materia di custodia delle armi. Un comportamento molto grave secondo l’associazione, poiché malintenzionati avrebbero potuto agevolmente rubare le armi, lasciate incustodite in capanni da caccia isolati in campagna. Oltre agli esemplari di alzavola catturati, immediatamente liberati, gli agenti hanno controllato tutte le anatre da richiamo detenute.
“La legge impone che i richiami siano provvisti di anello inamovibile che dimostri la nascita in cattività degli uccelli”, racconta Delle Monache in una nota, ” e abbiamo così verificato che 70 esemplari di varie specie erano o sprovvisti di anello, o con anello tagliato o con anello di dimensione tale da essere agevolmente tolto dal tarso degli animali, e quindi non inamovibile. Tutti gli esemplari sono stati quindi sequestrati”. Gli animali (alzavole, codoni, mestoloni, morette, marzaiole, fischioni), verificata l’idoneità al volo, sono stati inanellati da ornitologi dell’Ispra e liberati presso l’Oasi di Protezione Cascina Boscaccio nel comune di Gaggiano (Milano).
L’inanellamento effettuato dagli ornitologi permetterà di seguire in caso di ricatture gli spostamenti degli animali: “Due esemplari di alzavole sequestrate, sempre a Brescia nel 2010, sono stati ricatturati uno in Russia e uno in Danimarca, dimostrando la selvaticità degli esemplari, che vengono spacciati come nati in cattività ma sono invece frutto di catture illegali”.

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