Raccolta differenziata? Brescia arranca ancora

(red.) Niente da fare. La provincia di Brescia arranca nella raccolta differenziata dei rifiuti e, nonostante gli obiettivi fissati dall’Europa indichino nel 2011 un traguardo del 60%, solo 28 amministrazioni su 206 riescono a raggiungere questa quota.
Secondo le anticipazioni dell’Osservatorio provinciale rifiuti pubblicate dal Corriere della Sera (dati del 2011), la raccolta di vetro, carta, plastica, e frazione umida è ferma (ancora) al 43%.
A Brescia città, rispetto all’anno precedente, è passata dal 40,43% al 41, 36%.
All’origine di questo risultato la mancata introduzione della raccolta “porta a porta” e , anche, non va nascosto, la presenza dell’ inceneritore  che, bruciando 809 mila tonnellate l’anno di rifiuti ad un non favorisce certo la differenziata. Alcuni tentativi per “incentivare” la virtuosità dei comuni sono stati messi in atto dalla Provincia di Brescia che ha pensato di sanzionare quelli poco “ricicloni” facendo pagare maggiormente il conferimento all’inceneritore. Ma pare che nemmeno questo escamotage abbia funzionato. Del resto, il costo per incenerire i rifiuti è inferiore a quello dello smaltimento e finchè il gap rimarrà tale sarà difficile che avvenga una svolta.
Tra l’altro, qualche mese fa, anche dalla Bergamasca alcune amministrazioni hanno deciso di conferire la propria immondizia  a Brescia, visti i costi (inferiori) per bruciarli nel termovalorizzatore.
Quanti rifiuti vengono prodotti pro capite? Un chilo e 64 al giorno, 3 etti in più della media italiana. Ma a Brescia i residenti ne producono invece quasi due kg a testa.