Movida al Carmine, Rolfi cerca la mediazione

Nei prossimi giorni incontrerà una delegazione degli esercenti: "La mia proposta è quella di estendere la Ztl a via F.lli Bandiera e rimodulare gli orari di apertura dei locali".

(red.) La movida al Carmine crea problemi ai residenti o è un valore aggiunto? Probabilmente la verità sta nel mezzo, ma trovare un equilibrio tra i diversi modi di pensare rischia di essere un’impresa.
A fare da ago della bilancia ci vuole provare il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi che nei prossimi giorni incontrerà una delegazione degli esercenti dei locali notturni del quartiere Carmine per proporre una mediazione con i residenti della zona, al fine di trovare soluzioni condivise alla questione della movida notturna.
“Incontrerò nei prossimi giorni i rappresentanti degli esercenti per illustrare alcune proposte che potrebbero contribuire a migliorare il rapporto tra queste realtà dell’indotto giovanile e i residenti”, ha dichiarato. La mia proposta è quella di estendere la Ztl a via F.lli Bandiera e rimodulare gli orari di apertura dei locali. Su queste iniziative voglio dialogare e cercare condivisione al fine di consolidare la ripresa commerciale del Carmine, agevolata anche dal progetto di Brescia città universitaria, equilibrandola con le esigenze legittime dei residenti.”
Secondo Rolfi “l’estensione della Ztl risolverebbe il problema del passaggio delle automobili degli avventori dei locali, ingiustificato visto che gli spazi per il posteggio sono riservati ai residenti. Una proposta che credo possa trovare il consenso delle parti: è mirata a tutelare i diritti dei residenti, ma non toglie alcuna opportunità agli esercenti, considerando che i parcheggi non sono appunto destinati ai frequentatori dei locali. Ai gestori chiederò inoltre di contribuire alla diffusione massima delle informazioni riguardanti le tariffe agevolate nei weekend per i parcheggi in struttura, che in alcuni casi consentono il posteggio gratuito dell’automobile”.
Infine sulla rimodulazione degli orari il vicesindaco crede che “possa essere ragionevole immaginare una chiusura anticipata nei giorni feriali e una chiusura posticipata nei prefestivi, in modo tale che il disagio per i residenti si possa circoscrivere solamente a una o due sere alla settimana, consentendo ai gestori di lavorare di più nelle sere di maggior afflusso. Su queste basi penso sia possibile un confronto serio finalizzato a trovare una soluzione che possa tener conto delle ragioni di tutti”.

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