“Ex cava Piccinelli sparita dalle criticità”

Il Comitato spontaneo contro le nocività sottolinea che la Loggia ha affidato ad uno studio legale l'incarico di determinare se e in che misura le spetti la bonifica del sito.

(red.) Chi dice che il Comune di Brescia non fa nulla per risolvere il problema delle scorie radioattive stoccate presso la ex cava Piccinelli?
“In realtà”, si legge in una nota del Comitato spontaneo contro le nocività, “è stata adottata una importante determinazione dirigenziale, da parte del Settore Ambiente ed Ecologia, nella quale si dà conto della alta criticità della situazione attestata da Arpa, dei pressanti inviti di Asl e Prefettura affinchè si intervenga e della rilevante spesa necessaria per la bonifica, quantificabile in qualche milione di euro”.
“Vengono stanziati 9.100 euro destinati all’onorario dello studio B&P Avvocati Butti & Partners”, viene spiegato dal Comitato spontaneo, “incaricato di una consulenza legale per “capire se ed in che limiti il Comune sia competente ad intervenire e se ed in che limiti sia legittima la spesa che si dovrebbe affrontare” e “se effettivamente il Comune dovesse farsi carico non solo della messa in sicurezza ma anche della completa bonifica dell’area”.
“I nostri saggi amministratori”, viene sottolineato, “resi edotti dall’esperienza infausta della mostra Matisse, si muovono ora con particolare cautela. E mentre loro ci pensano su, con calma, la ex cava Piccinelli sparisce dall’agenda delle criticità ambientali, il percolato carico di cesio inarrestabile scende verso la falda che sale, non viene adottata nemmeno la più elementare misura di messa in sicurezza del sito radioattivo”.
“La tutela della salute”, chiosa il Comitato spontaneo  contro le nocività, “può attendere”.

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