Tribunale, “Artematica restituisca 550mila euro”

E' arrivato il decreto d'ingiunzione. La Fondazione Brescia Musei ha già provveduto a iscrivere ad ipoteca un immobile della società di Treviso per più di 600mila euro.

(red.) Dal Tribunale di Brescia è arrivato il decreto di ingiunzione richiesto da Fondazione Brescia Musei contro Artematica.
La società trevigiana dovrà pagare alla Fondazione  550.000 euro, più interessi dall’11 luglio 2011, in relazione alla vicenda relativa all’organizzazione della mostra Matisse e Michelangelo. La seduzione della forma. “Il Tribunale”, si legge in una nota della Fondazione, “ha, quindi, ritenuto che il credito di Fondazione Brescia Musei trovasse adeguata prova scritta documentale dalla risultanze del contratto stipulato tra le parti in data 18 giugno 2010”.
Il decreto è munito anche della formula della provvisoria esecutività e, in forza di ciò, Fondazione Brescia Musei ha già provveduto ad iscrivere ipoteca giudiziale su un immobile di proprietà di Artematica s.r.l., a Treviso, per un ammontare di 626.300 euro.
“Nell’occasione”, continua la nota, “con riferimento ad alcuni recenti articoli di stampa in cui il consigliere comunale Bragaglio taccia la Fondazione di mancata trasparenza per non avergli consentito l’accesso ad un presunto parere legale che sarebbe stato dato sul contratto in questione, è solo il caso di precisare che la Fondazione non ha consentito l’accesso agli atti in quanto, come già risposto per iscritto al consigliere Bragaglio, che pare non averlo compreso, tale parere scritto non esiste, dato che l’assistenza legale ricevuta dalla Fondazione nella fase di redazione del contratto non si è estrinsecata in tale forma”.
Proprio nella giornata di venerdì 12 ottobre, il consigliere comunale del Pd Claudio Bragaglio ha presentato un ricorso straordinario al Difensore Civico, avv. Carmelo Finocchio, per la mancata consegna degli atti riguardanti la consulenza dello Studio Legale ed i pareri espressi sul contratto Matisse e, in particolare, sulla modifica peggiorativa del punto 8.1 su controlli e rendicontazione.
“La mancata informazione”, si legge nella nota di Bragaglio, “avrebbe riguardato dal 2010 anche Sindaco, Giunta e Uffici. A meno che tale informazione su Studio e pareri espressi sia in realtà stata fatta, ma in tal caso, ci troveremmo oggi a constatare che l’occultamento di questi elementi di conoscenza si estenderebbe anche alle responsabilità di Sindaco e Giunta”.
“Le richieste di informazione sul caso”, continua la replica della Fondazione, “non rientrano certamente nella disciplina della cosiddetta legge sulla trasparenza e che, come il consigliere Bragaglio dovrebbe sapere, sulla vicenda in questione è pendente un procedimento penale in cui la Fondazione Brescia Musei è qualificata persona offesa dal reato di truffa commesso in suo danno e, in tale ambito, ha fin da subito fornito all’Autorità giudiziaria tutte le informazioni che questa ritiene necessarie per chiarire i fatti”.

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