Giunta azzerata, ma il presidente non si dimette

E' questo il contenuto dell'accordo dopo l'incontro con Alfano e Maroni. Il capo del Pirellone resta però al suo posto. Pace fatta con la Lega.

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(red.) Giunta azzerata, riduzione del numero di assessori, forse addirittura un dimezzamento.
E’ questo il risultato del vertice di palazzo Grazioli tra Roberto Formigoni, Angelino Alfano e Roberto Maroni, avvenuto nella giornata di giovedì 11 ottobre. Sulle dimissioni del presidente, invece, non ci sono dubbi. “Ci sono sempre io, non mi dimetto”.
E’ stato lo stesso Alfano, del resto, a cancellare ogni perplessità. “Penso che Formigoni debba azzerare tutto e ricominciare da capo, non perché i componenti della sua giunta siano tacciabili di qualcosa, ma perché occorre dare un segnale di cesura”.
“Dopo le gravissime accuse emerse mercoledì la mia reazione da subito è stata molto forte”, ha spiegato Formigoni nel corso della conferenza stampa post-vertice, “ecco il perché di un gesto di discontinuità, per tranquillizzare i cittadini e per dare un segno di estraneità. Dopo i colloqui con Alfano e Maroni che sono i segretari dei due partiti di maggioranza posso confermare le mie intenzioni”.
Novità potrebbero arrivare per la legge elettorale regionale. “Ho rinnovato l’invito al consiglio regionale della Lombardia a eliminare il listino. Ho avuto assicurazione dai gruppi di Pdl e Lega che questa riforma sarà portata a termine entro la fine dell’anno”.
Per conoscere i nomi della nuova giunta bisognerà aspettare i prossimi giorni. “Sarà  all’altezza della sfida del governo della Regione in questo momento complesso. Sarà caratterizzata da un programma di rinnovamento, con le riforme della sanità, del welfare e delle amministrazioni delle Regioni del nord”.
Sembra pace fatta con la Lega. Il segretario del Carroccio Roberto Maroni, ha infatti ricordato che “mercoledì avevo detto:o azzeramento o dimissioni di Formigoni. Abbiano ottenuto l’azzeramento e quindi abbiamo il dovere di andare avanti. Manteniamo gli impegni presi”.

 

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