Matisse, Artematica: “Spiegheremo tutto”

Sollecitata dal sindaco Paroli a fare chiarezza sul numero degli ingressi alla mostra, la società ha annunciato un incontro chiarificatore per lunedì prossimo.

(red.) Il sindaco di Brescia Adriano Paroli ha chiesto che si faccia chiarezza sul numero di ingressi alla mostra su Matisse e questi chiarimenti dovrebbero arrivare a breve. Almeno così ha annunciato l’amministratore delegato di Artematica, Andrea Brunello , che ha fissato un appuntamento con i rappresentanti dell’amministrazione comunale per lunedì prossimo.
Servono ancora alcune ore per conoscere la verità, dopo “il caso” sollevato da Rocco Vergani del Pd che ha mostrato una matrice di biglietti che indicava un numero progressivo molto lontano (a una ventina di giorni dalla chiusura dell’esposizione) dai 248mila tagliandi venduti (anzi, per la precisione, 248.862), dichiarati dalla società organizzatrice dell’evento.
Ma non si tratta solo di numeri, perché, nel contratto stipulato tra Artematica e Brescia Musei per l’allestimento, era previsto un “bonus” di 300mila euro se gli organizzatori avessero superato la soglia dei 230.000 visitatori”.
A sanare ogni dubbio servirebbe la certificazione Siae del numero finale dei visitatori, documento che solo la società di Treviso può chiedere.
Un altro nodo da sciogliere riguarda poi il numero dei ticket omaggio emessi e che Artematica aveva detto di non poter quantificare esattamente.
Una vicenda che si lega anche all’eventuale e futura mostra sui Maya che potrebbe, se i dubbi non venissero fugati, essere “stornata” da Artematica ed affidata ad un’altra azienda. Intanto si è acceso anche lo scontro politico in Loggia e sebbene tutte le parti si ritrovino unite sul fronte della richiesta di chiarezza, il gruppo del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione consiliare e ha chiesto l’accesso agli atti.
E sul caso si è espresso anche l’ex sottosegretario Stefano Saglia (Pdl) che, in una nota, ha espresso la sua solidarietà a Paroli e Arcai “per gli attacchi strumentali di un’opposizione che ormai segue solo la strada dello scandalismo”, ricordando come, nei 14 mesi successivi alla chiusura della mostra nessuna voce si sia sollevata su presunte irregolarità.
“Il contratto”, ha ricordato, “è stato firmato da Brescia Musei e Artematica, alle quali ci si deve riferire per tutto quanto riguardi la parte economica. Del contratto risponderanno le parti in causa, non sarà quindi una risposta politica, e dovrà essere dimostrata trasparenza, come è stato chiesto dall’Amministrazione. Non si chieda all’assessore quanto abbia fatto perché la mostra fosse un successo, gli si domandi invece se personalmente abbia agito con prudenza e attenzione al bene pubblico. Il resto”, ha concluso Saglia, “è polemica strumentale”.

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