Daccò, Riesame respinge istanza di dissequestro

Rigettati i ricorsi del faccendiere amico del presidente lombardo contro i sequestri preventivi dei loro beni mobili e immobili nell'inchiesta sulla sanità.

(red.) Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto i ricorsi presentati dal faccendiere Pierangelo Daccò, dall’ex presidente della Fondazione, Umberto Maugeri, e dall’ex direttore amministrativo, Costantino Passerino, contro i sequestri preventivi dei loro beni mobili e immobili disposti dal gip Vincenzo Tutinelli lo scorso 16 luglio nell’ambito dell’ inchiesta con al centro la struttura sanitaria di Pavia nella quale è indagato anche il Governatore Roberto Formigoni.
Tra i beni ai quali tre settimane fa sono stati messi i ‘sigilli’ dalla magistratura ci sono il maxi yacht, le quote di un albergo in Sardegna, ville e, tra l’altro, un migliaio di bottiglie di vino pregiato di Daccò, una casa a Venezia e una nel cuore di Milano di Maugeri e due appartamenti sempre nel capoluogo lombardo e una Jaguar e una Bmw di Passerino.
Il sequestro preventivo, pari a 53 milioni e 278 mila euro, ossia l’equivalente del presunto profitto illecito contestato, era stato eseguito nei confronti delle sei persone arrestate lo scorso aprile, tra le quali c’è anche l’ex assessore Antonio Simone il quale, come gli altri due consulenti della Maugeri, non ha fatto ricorso al riesame.
I giudici al momento hanno depositato solo il dispositivo che ha stabilito il rigetto delle richieste, mentre si sono presi tempo per le motivazioni.

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