Spending review, è serrata delle farmacie

Anche a Brescia la protesta di Federfarma contro le penalizzazioni imposte dalla revisione di spesa del Governo Monti. Giovedì 26 esercizi chiusi.

(red.) E’ serrata delle farmacie. Giovedì 26 luglio gli esercizi chiudono, anche a Brescia e provincia, per protestare contro la Spending review del Governo Monti.
La mobilitazione, promossa in tutta Italia, è solo il primo atto di uno sciopero che verrà replicato, come annunciato da Federfarma, se la revisione di spesa per il capitolo che riguarda la sanità e coinvolge quindi anche i titolari delle farmacie private, non verrà modificato.
I farmacisti puntano il dito contro la decisione del Governo di tagliare proprio le risorse alla farmaceutica territoriale. Ma, per i titolari delle farmacie, questo colpisce proprio una categoria ha sempre rispettato il tetto di spesa imposto.
La spending review prevede di aumentare lo sconto obbligatorio al Servizio sanitario nazionale sui farmaci mutuabili (dall’1,82 al 3,65 %), e di abbassare il tetto di spesa farmaceutica territoriale (dal 13,3 all’11,5%). Una decisione che penalizza soprattutto le piccole e medie farmacie che ottengono proprio dal SSN e la copertura dei ticket dei farmaci.
Il rischio concreto è che vengano tagliati posti di lavoro a seguito della diminuzione degli introiti per gli esercizi, calcolati in una media di 30/40mila euro annui.
Accanto alla protesta dei farmacisti si solleva anche la voce dei titolari e dei dipendenti delle parafarmacie. “Un ricatto di una gravità sbalorditiva di fronte al quale il governo cede immolando gli interessi di migliaia di farmacisti laureati che lavorano in parafarmacia, negando così loro la possibilità, a parità di titoli, di vendere liberamente tutti i farmaci”.
E’ quanto scrivono oltre 4mila parafarmacie al governo, in una lettera a firma del presidente della Federazione nazionale farmacia non convenzionata, Giuseppe Scioscia, e inviata a Palazzo Chigi, e insieme ai ministri Corrado Passera e Renato Balduzzi.
Le parafarmacie si riferiscono alla serrata del 26 luglio proclamata dalle farmacie che, sottolineano, “ci crea indignazione e rabbia dal momento che la categoria è già uscita indenne dal decreto ‘Salva Italia’, con buona pace delle oltre 4mila Parafarmacie che ancora attendono di vedere riconosciute le proprie richieste”. “Illustre Presidente del Consiglio, stimati ministri”, scrive Scioscia, “siete riusciti a riformare pensioni e lavoro dipendente, incidendo sulle sorti di milioni di cittadini che hanno accettato il sacrificio per il bene del paese. Come è possibile dunque che 18000 titolari di farmacia (al secondo posto per denunce dei redditi dopo i notai) arrivino ad ostacolare un processo di liberalizzazione minacciando addirittura una serrata in segno di protesta?”.
Nel giorno dello sciopero vengono comunque garantite le aperture di alcune farmacie di turno, in città e in provincia:  A Brescia rimane aperta quella del Dr. Austoni di via Cremona, la Comunale di via Bligny a Mompiano, la Palestro di corso Palestro e la Bianchi di via Dalmazia, a Borgosatollo in via Berlinguer 16; a Castegnato in via Guglielmo Marconi 49/c.
A Capriano del Colle in via Garibaldi 29; a Villa Carcina in via Glisenti13; a Lodrino in piazza Europa. A Provaglio d’Iseo in via Sebina 38; a Palazzolo sull’Oglio in via Firenze 32- S. Pancrazio. A Rovato in piazza Cavour 14; a Orzinuovi in p.za Emanuele II, 43: a Castelletto di Leno in via Manzoni 168/c. A Remedello Sopra in via Roma 24; a Montichiari in via Mantova 126/A. A Toscolano in via Statale 93; a Lonato in via Battisti 8; a Gavardo in p.za De Medici 22 e a Preseglie in via Roma 31.

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