Lega, Rolfi: “La gente vuole rinnovamento”

Il segretario provinciale del Carroccio spiega a quiBrescia.it le strategie che il partito intende operare per risollevarsi dagli scandali e in vista delle prossime elezioni.

(d.s.) Da un lato l’operazione di rinnovamento all’interno del partito resa obbligatoria dallo scandalo che ha colpito il Carroccio, dall’altro le strategie, le alleanze e le scelte da mettere in campo in vista delle amministrative 2012.
E’ un periodo sicuramente impegnativo quello che attende Fabio Rolfi, che, nella doppia veste di segretario provinciale della Lega Nord bresciana e vicesindaco, è chiamato, in prima persona, ad affrontare un momento nevralgico sia per il suo futuro politico che per quello del suo partito.
“Rinnovamento: credo che debba essere questa la parola chiave, non solo per la Lega, la prima a metterlo in atto ben prima dei ben noti problemi che hanno colpito il nostro movimento, ma per tutte le forze politiche. E’ quello che ci chiede la gente”, ha spiegato il numero uno padano a livello provinciale, sottolineando come la sua elezione a segretario del Carroccio sia conferma di come già nella Lega si stesse puntando su generazioni e persone nuove.
Un processo di rinnovamento accelerato, ovviamente, da quanto successo ma, se non tutto il male vien per nuocere, le elezioni dei due bresciani Stefano Borghesi, divenuto vicesegretario di Matteo Salvini, e Simona Bordonali, eletta membro del consiglio federale del Carroccio, hanno dato maggiore voce alla Lega bresciana.
“Era quello che la nostra provincia si meritava per il ruolo sempre importante avuto in termini di consensi: anche questo è un cambiamento positivo e sono convinto che la Lega, grazie alle sue peculiarità ed alla sua vicinanza al territorio, saprà rialzarsi”, ha proseguito il segretario leghista, soddisfatto dell’occasione data ai sue due compagni di partito. “Persone in gamba che si sono fatte le ossa come militanti ed hanno dimostrato di essere validi anche nelle responsabilità politiche ed istituzionali”.
E’ stato, comunque, un periodo molto difficile, quello della Lega, diviso tra i sempre più numerosi “barbari sognanti”, legati a Maroni, e quel capo, ormai ex, che sempre più scomodo e solo, fatica a mettersi veramente da parte.
“Bossi è il padre fondatore della Lega, il suo referente ideale, ma un movimento non può dipendere dal ciclo vitale di un uomo  e la Lega deve andare avanti creando un assetto più collettivo”, ha spiegato Rolfi, ribadendo che mai più il Carroccio ora avrà un solo “capo”.  Fattosi da parte il leader originario, è il tempo di seppellire l’ascia fratricida anche tra coloro che, una volta indicati bossiani, si sono avvicinati alla linea maroniana, come il presidente della provincia Daniele Molgora, i cui punti di vista non sono sempre stati gli stessi di alcuni suoi compagni di partito.
“Dobbiamo lavorare serenamente insieme non essere per forza amici: la capacità di un segretario di partito deve essere proprio quella di valorizzare le peculiarità di ognuno anche se non sempre la si pensa alla stessa maniera”.

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