V.le Piave: no parcometri, ma più sicurezza

Il Il comitato Quartiere sicuro, dopo la raccolta firme contro i posteggi a pagamento voluti dall'amministrazione, ha chiesto maggiori controlli nella zona.

(red.) Maggiore sicurezza per viale Piave: lo chiede il comitato Quartiere Sicuro che, in una nota stampa, si è lamentato per una serie di episodi avvenuti nel quartiere, già al centro di alcune polemiche con l’amministrazione comunale di Brescia per la raccolta firme contro l’installazione dei parcometri.
Sara Balsamo, portavoce del comitato, sottolinea che l’annunciato Patto per la Sicurezza per viale Piave è indubbiamente lodevole ed importante ma insufficiente. “Viale Piave, come borgo Whurer, va inserita in un progetto ancora più ampio ed articolato che colleghi sicurezza, mobilità ed iniziative pubbliche a tutela dei residenti, attività commerciali ed utenti”. I residenti che si rifanno al comitato non hanno gradito il nuovo fermo di una prostituta con “foglio di via” che tranquillamente “esercitava” sui marciapiedi e una rissa tra moldavi ed egiziani per una prostituta davanti al parco Ducos. C’è poi la questione della moschea, al civico 201 della via, tutt’ora aperta con il secondo ricorso presentato dai proprietari dell’immobile al Consiglio di stato.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.